Il sindaco di Triggiano respinge le accuse e si dimette

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NON HA POTUTO DISCONOSCERE MA CONOSCEVA CATALDO E DE FRANCESCO

Il legale di Antonio Donatelli, ex sindaco di Triggiano, ha dichiarato di non poter negare di conoscere Cataldo e De Francesco, ma di essere all’oscuro di eventuali reati da parte loro o di altri. Ha sottolineato la totale estraneità del suo assistito ai fatti contestati, sostenendo che bisogna ancora dimostrare la loro colpevolezza.

INTERROGATORIO DI GARANZIA E DIMISSIONI

Antonio Donatelli è stato sottoposto agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Dopo essere stato interrogato dai giudici e dai pubblici ministeri, ha respinto le accuse e annunciato le sue dimissioni irrevocabili dalla carica di sindaco. Il suo avvocato ha ribadito la mancanza di prove schiaccianti contro di lui e la fiducia nella dimostrazione dell’estraneità ai fatti contestati.

COALIZIONE ELETTORALE

Nonostante le accuse, l’avvocato Modesti sostiene che la coalizione guidata da Donatelli avrebbe comunque vinto le elezioni del 2021, grazie a uno scarto significativo rispetto all’avversario. Si mostra fiducioso che la sua colpevolezza non verrà dimostrata nel corso delle indagini.

INDAGINI E ACCUSE DELL’ACCUSA

La Procura ipotizza che la rielezione di Donatelli nel 2021 sia avvenuta tramite compravendita di voti, coinvolgendo oltre 70 indagati, tra cui anche l’ex assessora regionale Anita Maurodinoia e suo marito Alessandro Cataldo. Secondo l’accusa, Cataldo sarebbe il capo dell’associazione per delinquere che ha manipolato le elezioni in diversi comuni tra il 2019 e il 2021.

ELEZIONI INQUINATE E DIMISSIONI DI MAURODINOIA

Le indagini riguardano le elezioni amministrative di Bari del 2019, di Grumo Appula del 2020 e di Triggiano del 2020, oltre alle Regionali del 2020. Maurodinoia si è dimessa sia dall’assessorato che dal Partito Democratico dopo essere stata coinvolta nelle accuse di compravendita di voti.

INTERROGATORIO PER CATALDO

Anche Alessandro Cataldo, fondatore del movimento politico Sud al Centro, è stato interrogato in relazione alle accuse di procacciamento di voti a pagamento in diverse tornate amministrative. Viene considerato il capo dell’associazione per delinquere coinvolta nelle manipolazioni elettorali contestate.

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