**TOMAJ SALEHI RISCHIA L’IMPICCAZIONE PER AVER CONTESTATO IL REGIME IN IRAN**
Tomaj Salehi, il rapper noto come la “voce dell’Iran”, è stato condannato a morte per “corruzione sulla terra” dal regime degli Ayatollah in seguito alle proteste contro l’obbligo di indossare il velo da parte delle donne iraniane. Il rapper aveva partecipato attivamente alle proteste suscitate dalla morte di Mahsa Amini, una studentessa deceduta in custodia della polizia religiosa a causa di un velo mal indossato.
**L’ARRESTO E LA COMPLESSA VICENDA GIUDIZIARIA**
Tomaj Salehi era stato arrestato per protestare contro le ingiustizie sociali e politiche del regime iraniano. Dopo essere stato rilasciato nel 2023, è stato nuovamente arrestato poiché aveva denunciato di essere stato torturato durante la sua reclusione. Le accuse contro di lui includevano anche reati di natura politica e sociale legati al contenuto delle sue canzoni. La sua popolarità come musicista lo ha reso bersaglio dei media vicini alle Guardie della Rivoluzione.
**LE PROTESTE E L’APPELLO DELL’ONU**
La condanna a morte di Tomaj Salehi ha suscitato indignazione tra gli attivisti per i diritti umani e i politici. Gli esperti delle Nazioni Unite hanno chiesto il suo rilascio immediato e la revoca della sentenza di morte, affermando che le torture subite dal rapper sono state legate esclusivamente alla sua libertà di espressione artistica e creatività.
**LA MOBILITAZIONE PER IL RILASCIO DI TOMAJ SALEHI**
Diverse organizzazioni internazionali si sono unite alla mobilitazione per chiedere il rilascio di Tomaj Salehi e la revoca della sua condanna a morte. La sua storia di resistenza e il suo impegno nel denunciare le ingiustizie del regime iraniano hanno suscitato una forte reazione a livello globale.
**LA LOTTA PER LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE**
La condanna a morte di Tomaj Salehi rappresenta un grave attacco alla libertà di espressione e alla democrazia in Iran. Molti sperano che la pressione internazionale possa contribuire a salvare la vita del rapper e a garantirgli un processo equo e trasparente.
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