I problemi legati al guinzaglio e alle condizioni igieniche precarie denunciati da Ilaria Salis

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ILARIA SALIS SCRIVE UNA NUOVA LETTERA: CONDIZIONI DI DETENZIONE PRECARE E SITUAZIONE ALIMENTARE CATASTROFICA

Nella sua seconda lettera, pubblicata da LaPresse il 16 gennaio, Ilaria Salis, detenuta in Ungheria, ha descritto le condizioni disumane in cui è costretta a vivere. La lettera, lunga ben 13 pagine, è scritta a mano e rivela dettagli agghiaccianti sulla situazione carceraria in cui si trova. Dopo aver già denunciato la presenza di topi e scarafaggi nella sua cella, ora parla di un’altra realtà allarmante.

CONFINI STRIETTI E TRATTAMENTO DISUMANO

Nella sua missiva, Ilaria Salis descrive una “cella di transito” con dimensioni paragonabili ad un armadio e racconta che le sue mani sono legate con pesanti manette, oltre ad avere i piedi legati con una cavigliera. Inoltre, la detenuta lamenta di essere legata da un guinzaglio all’interno della cella, un trattamento disumano che viola i suoi diritti umani fondamentali.

SITUAZIONE ALIMENTARE PRECARIA

Ilaria Salis riporta anche una situazione alimentare catastrofica all’interno del carcere. Sostiene che coloro che non dispongono di abbastanza soldi sono costretti ad affrontare gravi carenze alimentari. La disparità di trattamento tra i detenuti genera una situazione di ingiustizia e disuguaglianza, aggravando ulteriormente le condizioni di detenzione.

GRAVE SITUAZIONE SANITARIA

La detenuta narra che la situazione sanitaria all’interno del carcere è altrettanto preoccupante. Afferma che, in Ungheria, persino il questionario rivolto ai donatori di sangue chiede se si è stati in carcere negli ultimi sei mesi. Questo fatto fa supporre che anche il sistema sanitario ungherese sia a conoscenza della malnutrizione e delle condizioni sanitarie precarie all’interno delle carceri.

APPELLO AI DIRITTI E PETIZIONE AL GOVERNO ITALIANO

La lettera di Ilaria Salis ha suscitato un’ondata di solidarietà in Italia, portando i suoi genitori a rivolgersi direttamente alla premier Giorgia Meloni e ai ministri Nordio e Tajani per chiedere che la detenuta possa scontare la sua pena in Italia, in base a quanto previsto dai trattati internazionali.

CONCLUSIONE

La situazione di Ilaria Salis rappresenta un esempio tangibile delle gravi violazioni dei diritti umani all’interno delle carceri in diversi paesi. La sua lettera evidenzia la necessità urgente di riforme nel sistema carcerario e di un maggiore rispetto per la dignità umana. È fondamentale che le istituzioni internazionali e nazionali si adoperino per garantire condizioni di detenzione dignitose e rispettose dei diritti fondamentali di ogni individuo, indipendentemente dalla situazione in cui si trova.

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