Guterres difende Unrwa: “No alla sospensione dei fondi”

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CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE: ONOREVOLE AVVIO DI INCHIESTA SU UNRWA, MA NO ALLA SOSPENSIONE DEI FONDI

Il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha annunciato che un’inchiesta sull’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, Unrwa, è stata avviata. Tale decisione è giunta a seguito delle accuse secondo cui alcuni dipendenti sarebbero stati coinvolti nell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. Tuttavia, Guterres ha sottolineato che, nonostante le accuse, i finanziamenti non dovrebbero essere sospesi, in quanto ne va della sopravvivenza di due milioni di persone che vivono a Gaza.

SOSPENSIONE DEI FINANZIAMENTI: UNA MOSSA PERICOLOSA

Il segretario generale delle Nazioni Unite ha precisato che, per il momento, nove dei 12 membri dell’Agenzia accusati di essere coinvolti nell’attacco sono stati licenziati, uno è rimasto ucciso e le identità dei due rimanenti sono in fase di chiarimento. Nonostante le preoccupazioni manifestate da Paesi come l’Italia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Finlandia, Australia, Canada, Paesi Bassi e Svizzera, Guterres ha ribadito l’importanza di assicurare continuità finanziaria all’Unrwa. L’agenzia infatti fornisce cibo e assistenza sanitaria di base a oltre due milioni di persone a Gaza, di cui molti soffrono la fame e rischiano di essere colpiti da una carestia imminente.

PROSPETTIVE DI PACE IN VISTA?

Secondo il New York Times, sembra che l’accordo per il rilascio degli ostaggi in cambio di una tregua di due mesi nella guerra israelo-palestinese sia prossimo. Attualmente, ci sono ancora circa cento israeliani detenuti da Hamas. I negoziati, guidati dagli Stati Uniti, potrebbero raggiungere un punto di svolta nelle prossime settimane. Si prevede che sia Adidasiate una bozza che sarà discussa a Parigi nelle trattative per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. 

ASPETTI DEL NEGOTIATO

Secondo quanto riportato dal quotidiano statunitense, inizialmente Hamas dovrebbe rilasciare donne, anziani e feriti nei primi 30 giorni di tregua, in cambio della sicurezza di tale tregua. Nei successivi 30 giorni di tregua, sarebbero liberati gli altri ostaggi, ovvero uomini e soldati israeliani. La presenza del direttore della CIA William Burns come mediatore ai negoziati a Parigi, insieme a rappresentanti di Egitto e Qatar, fa ben sperare riguardo alle prospettive di pace nella regione.

In conclusione, la situazione nel conflitto israelo-palestinese è estremamente complessa e coinvolge numerose sfaccettature politiche, umanitarie e internazionali. La necessità di trovare una soluzione pacifica e sostenibile appare più urgente che mai, considerando le difficili condizioni di vita della popolazione palestinese e gli ostaggi ancora detenuti da Hamas. Sono necessari sforzi congiunti e decisioni ponderate da parte di tutti gli attori coinvolti per raggiungere una pace duratura e un futuro migliore per entrambe le parti.

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