GUERRA A GAZA
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito la politica su Gaza del premier Netanyahu un ‘errore’. “Non sono d’accordo con il suo approccio”, ha detto in un’intervista alla rete Univision esortando poi Israele a trovare un accordo per il cessate il fuoco. Ma le notizie che arrivano dal Cairo, dove si stanno tenendo i negoziati, non sono incoraggianti.
DURA CONDANNA DELLA RELATRICE SPECIALE DELL’ONU
La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha presentato al Consiglio per i diritti umani una relazione in cui chiede “un embargo sulle armi e sul petrolio in Israele, oltre ad altre misure economiche e politiche, comprese le sanzioni”. Albanese ha sottolineato: “Israele deve essere fatto tornare al rispetto del diritto internazionale. Questa è l’unica cosa che può garantire la sicurezza e la libertà per tutti coloro che vivono tra il fiume Giordano e il mare”.
IRLANDA SI PREPARA A RICONOSCERE LO STATO PALESTINESE
L’Irlanda si sta preparando a riconoscere lo Stato palestinese nelle prossime settimane, come annunciato a Dublino dal ministro degli Esteri Micheal Martin. Il riconoscimento dello Stato palestinese avverrà, secondo il ministro, perché “non è più né credibile né sostenibile” ritardarlo.
ATTACCO AEREO ISRAELIANO SU UN EDIFICIO RESIDENZIALE
In un attacco aereo israeliano su un edificio residenziale nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, 14 persone sono morte, in gran parte donne e bambini, e altri 30 sono rimasti gravemente feriti. L’attacco è stato confermato sia dal dottor Khalil Al-Dikran, portavoce dell’Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, sia dalla Protezione Civile di Gaza.
L’OPERAZIONE A RAFH E I NEGOZIATI AL CAIRO
Israele continua a parlare di un imminente attacco su Rafah, dove si sono rifugiati oltre un milione di profughi palestinesi, e fa sapere di stare preparando l’evacuazione della città più a sud della Striscia in vista dell’operazione militare. Gli Usa stanno spingendo per sei settimane di cessate il fuoco in cambio di 40 ostaggi israeliani, la liberazione di 900 detenuti palestinesi e il rientro al nord di Gaza di una parte degli sfollati, ma le posizioni sembrano distanti nei negoziati al Cairo.
CONCLUSIONE
L’unico modo per fermare l’ingresso dei soldati israeliani a Rafah sarebbe un’intesa sulla tregua negoziata indirettamente al Cairo. Tuttavia, le notizie che arrivano dalla capitale egiziana non sono incoraggianti, con Hamas che pretende il ritiro completo delle Forze di Difesa Israeliane da tutta la Striscia. JButtonContinua a leggere su Fanpage.it