STRAGE A VALENCIA: DUE GRATTACIELI IN FIAMME
Strage a Valencia, in Spagna, dove ieri pomeriggio due grattacieli hanno preso fuoco: il bilancio è di almeno cinque vittime. C’è “grande commozione”, si tratta dell’incendio “più grave” mai registrato in città, è “una grande tragedia”, e ci ha ricordato quella della Grenfell Tower di Londra del 2017, ha detto a LaPresse il consigliere comunale della città iberica Giuseppe Grezzi, esponente del partito Compromìs.
NATO NEL NAPOLETANO, GIUSEPPE GREZZI RICORDA ALTRE TRAGEDIA SIMILI
Nato in provincia di Napoli e trasferitosi a Valencia nel 2000, è stato assessore alla Mobilità sostenibile nella scorsa amministrazione. Grezzi oggi si è recato sul luogo del maxi incendio per vedere la situazione. “Ora bisogna essere uniti e aiutare gli sfollati e le famiglie colpite dall’incendio”, ha affermato, riferendo che in città sono stati sospesi tutti gli eventi legati alla festa delle Fallas, che sarebbe dovuta iniziare questo fine settimana. L’incendio è diventato una sorta di falò e le fiamme si sono propagate a grande velocità nell’edificio, ha notato Grezzi, affermando che i periti dovranno stabilire l’accaduto. Al consigliere comunale il rogo ha ricordato sia quello della Grenfell Tower di Londra, sia quello della Torre Windsor a Madrid nel 2005. Il politico, classe 1973, rimarca che allora non ci furono vittime nella capitale spagnola in quanto il palazzo, che avrebbe dovuto ospitare degli uffici, era ancora in costruzione. Il consigliere comunale ha riferito di essere in contatto con diversi italiani che vivono a Valencia. Al momento non sembra che ci siano connazionali coinvolti nell’incendio, ma è ancora troppo presto per avere un quadro definitivo.
TIMORI PER RISCHI IN ALTRI EDIFICI
La tecnica adottata per costruire gli edifici bruciati ieri nell’incendio a Valencia “sembra sia stata utilizzata per la realizzazione di diversi palazzi” e dunque “c’è grande preoccupazione che altri edifici possano avere gli stessi problemi” di quelli andati in fiamme, ha detto ancora Grezzi. “Spetterà ai periti capire cosa è successo”, ha affermato, precisando che, a quanto risulta al momento, la costruzione degli edifici bruciati ieri iniziò nel 2005, in piena bolla immobiliare, da parte di un’impresa che risultò poi indebitata e la costruzione si ultimò negli anni successivi. Allora in Spagna “si stavano costruendo centinaia di migliaia di edifici”, “si diceva che ne venivano costruiti più che in Italia e in Germania messe insieme”, e infatti la crisi finanziaria del 2008 colpì particolarmente il Paese iberico. In questo momento “tutti gli sforzi” sono concentrati per chiarire le circostanze del rogo, una volta terminata l’emergenza “bisognerà fare una radiografia” degli edifici che potrebbero essere a rischio nella città e che presentano caratteristiche simili a quelli distrutti per “prendere eventuali misure di sicurezza”.
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