USA-CANADA: SEMIFINALE DI GOLD CUP FEMMINILE GIOCATA IN CONDIZIONI ESTREME
Impossibile controllare il pallone. Difficile, col rischio anche di farsi seriamente del male, restare in piedi. Eppure per l’arbitro di Usa-Canada la semifinale di Gold Cup femminile poteva continuare a giocarsi.
IL CAMPO IMPRATICABILE
Nonostante la sfera non rimbalzasse più né riuscisse a rotolare senza impantanarsi nelle pozzanghere, il direttore di gara, Katia Garcia, non ha battuto ciglio e ha lasciato che la gara si protraesse fino ai supplementari e ai calci di rigore per decidere la qualificazione (sono passati gli Stati Uniti). Nemmeno i commissari di campo hanno ritenuto che il match dello Snapdragon Stadium di San Diego, divenuto quasi una sfida di waterpolo considerate le condizioni del terreno per la pioggia torrenziale, dovesse essere fermato.
LA GARA TRAGICOMICA
Lo spettacolo ne ha inevitabilmente risentito per l’effetto tragicomico provocato da quelle condizioni estreme. Protagonista di un episodio al limite della farsa e della gag è la canadese Vanessa Gilles: fa una scelta sbagliata, un errore di valutazione imperdonabile quando decide di passare la palla all’indietro al suo portiere… ma la traiettoria della sfera è smorzata dal pantano e si trasforma in un assist perfetto per l’attaccante avversario. Jaedyn Shaw ne approfitta e la mette dentro.
IL DILEMMA DEGLI ALLENATORI
È solo un esempio di quel che (non) è stata la partita. C’è un dato che, al di là di quanto s’è visto, chiarisce quali sono state le difficoltà: entrambe le formazioni sono riuscite a completare meno della metà dei tentativi di passaggio effettuati. “Così è folle, ferma la partita”, ha scritto sui social l’ex calciatrice della nazionale femminile americana, Julie Foudy. La lucida follia del direttore di gara ha fatto sì che si andasse avanti nonostante tutto.
LA DELUSIONE DI PRIESTMAN
Bev Priestman, allenatore della selezione canadese, ha sfogato tutta la propria amarezza dopo la partita. L’incontro andava fermato: “È ovvio che ormai non ci fossero più le condizioni per andare avanti. Abbiamo lavorato molto per preparare bene la sfida sul piano di gioco… e poi è finita come è finita”.
LA MANCATA SOSPENSIONE
Perché il direttore di gara non ha sospeso la gara alla luce di quanto stava accadendo? Ci è andata molto vicino quando, su indicazione delle stesse squadre, a metà del primo tempo ha raccolto la palla e s’è recata verso il quarto uomo e il commissario di campo per un consulto e un rapido sopralluogo. Ma ha preso una decisione incomprensibile per tutti: si può continuare a giocare.
In conclusione, la semifinale di Gold Cup femminile tra Usa e Canada è stata disputata in condizioni estreme, con un campo impraticabile che ha reso lo spettacolo una vera e propria sfida al limite del grottesco. Gli allenatori e i giocatori hanno espresso la loro delusione per la decisione di far proseguire la gara nonostante le condizioni avverse. La controversa scelta dell’arbitro ha sollevato numerose critiche e domande sulle procedure da seguire in situazioni simili in futuro.