>= 0 && windowWidth <= 479){ document.write('
‘); } else { document.write(‘‘); } Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che gli attacchi di rappresaglia sono una risposta decisa all’aggressione iraniana e che gli Stati Uniti sono pronti a difendere con forza i propri interessi e quelli dei loro alleati nella regione. Gli attacchi avranno lo scopo di colpire le milizie sciite sostenute dall’Iran e le infrastrutture utilizzate per compiere attacchi contro le forze americane e i loro alleati.
L’attacco alla base USA Tower 22 è avvenuto nella notte di giovedì, quando una milizia sciita ha lanciato razzi contro la base, uccidendo tre soldati e ferendone altri sei. Questo episodio fa seguito ad una serie di attacchi contro le forze americane in Iraq, attribuiti alle milizie sciite sostenute dall’Iran. Secondo fonti militari statunitensi, l’Iran avrebbe fornito supporto logistico e finanziario a queste milizie, consentendo loro di compiere attacchi sempre più audaci contro le truppe americane presenti in Iraq.
Il presidente Joe Biden ha affermato che gli attacchi di rappresaglia contro obiettivi iraniani in Iraq e Siria avranno lo scopo di garantire la sicurezza delle truppe americane e di dissuadere ulteriori attacchi. Biden ha inoltre sottolineato che gli Stati Uniti agiranno in pieno rispetto del diritto internazionale e che cercheranno di minimizzare il rischio di vittime civili durante i raid.
La decisione di condurre attacchi contro obiettivi iraniani in Iraq e Siria è stata presa dopo consultazioni con i principali alleati degli Stati Uniti nella regione, tra cui Arabia Saudita, Israele e i paesi membri della coalizione anti-ISIS. Secondo fonti dell’amministrazione statunitense, questi paesi hanno espresso pieno sostegno alle azioni di rappresaglia, considerate necessarie per contrastare l’ingerenza dell’Iran nella regione e per garantire la sicurezza dei loro alleati.
Le reazioni internazionali agli attacchi di rappresaglia degli Stati Uniti non si sono fatte attendere. Molti paesi della regione, tra cui Russia e Cina, hanno condannato le azioni militari degli Stati Uniti, definendole un’escalation pericolosa che potrebbe destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente. L’Unione Europea ha espresso preoccupazione per la situazione e ha chiesto un immediato cessate il fuoco da entrambe le parti, invitando al dialogo e alla ricerca di una soluzione diplomatica alla crisi.
In risposta alle condanne internazionali, la Casa Bianca ha sottolineato che gli attacchi di rappresaglia sono giustificati dal diritto di legittima difesa degli Stati Uniti e che sono mirati esclusivamente contro le milizie sciite sostenute dall’Iran e le infrastrutture utilizzate per compiere attacchi. Gli Stati Uniti hanno inoltre ribadito il loro impegno per la sicurezza e la stabilità della regione e hanno espresso la volontà di lavorare con la comunità internazionale per trovare una soluzione pacifica alla crisi.
La situazione nel Medio Oriente rimane estremamente tesa, con il rischio di un’ulteriore escalation delle tensioni tra Stati Uniti, Iran e i loro alleati nella regione. Gli attacchi di rappresaglia contro obiettivi iraniani in Iraq e Siria segnano un’ulteriore intensificazione dei conflitti nella regione e sollevano serie preoccupazioni per la sicurezza e la stabilità del Medio Oriente. La comunità internazionale è chiamata a intervenire per cercare di trovare una soluzione pacifica alla crisi e per evitare un’ulteriore escalation delle tensioni.
