Gemelli di 16 anni rinasciti con doppio trapianto di fegato e rene

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UNA SPERANZA PER I PAZIENTI AFFETTI DA ACIDEMIA METILMALONICA

La notizia del doppio trapianto di fegato-rene eseguito su due fratelli gemelli di 16 anni presso l’Ospedale Bambino Gesù ha destato grande interesse e speranza per tutti coloro che sono affetti da questa rara malattia metabolica. L’intervento complesso, reso possibile grazie alla generosità di un donatore compatibile, ha cambiato radicalmente la vita dei ragazzi, portando loro una maggiore qualità di vita e libertà.

LA MALATTIA E LE SUE IMPLICAZIONI

L’acidemia metilmalonica è una malattia rara che colpisce circa 2 persone ogni 100.000. Caratterizzata dall’accumulo di acido metilmalonico nel corpo, causa gravi danni a vari organi e apparati, tra cui il sistema nervoso, i reni, gli occhi e il pancreas. I pazienti devono seguire una dieta estremamente restrittiva a basso contenuto di proteine per contrastare gli effetti nocivi della malattia. Tuttavia, nonostante il regime alimentare, sono a rischio di crisi metaboliche e complicanze gravi.

IL CAMMINO VERSO IL TRAPIANTO

I due gemelli affetti da acidemia metilmalonica hanno iniziato il percorso verso il trapianto presso l’Ospedale Giovanni XXIII di Bari, prima di essere indirizzati al Bambino Gesù per il doppio trapianto di fegato-rene. La loro condizione clinica si era aggravata rapidamente, rendendo necessario intervenire in tempi brevi. Fortunatamente, l’arrivo di un donatore compatibile ha reso possibile l’effettuazione dell’intervento nella stessa giornata, salvando la vita dei due fratelli.

LA COMPLESSA TECNICA DEL TRAPIANTO

Il simultaneo trapianto di fegato e rene nei due gemelli è stato reso possibile grazie alla divisione del fegato del donatore deceduto e all’utilizzo di sistemi di perfusione extracorporea degli organi. Grazie alla competenza dei medici e alle avanzate tecniche chirurgiche del Bambino Gesù, l’intervento è stato un successo, offrendo ai ragazzi una nuova possibilità di vita.

LA NUOVA VITA DEI GEMELLI

A un anno dal trapianto, i due gemelli possono finalmente godere di una vita più simile a quella dei loro coetanei. Frequentano la scuola, partecipano ad attività sociali e coltivano i propri interessi. Uno dei fratelli ha persino realizzato il suo sogno di diventare cuoco, potendo finalmente assaggiare cibi nuovi e gustosi. Questo cambiamento ha influito positivamente su tutta la famiglia, che ora può godere di maggiore serenità e normalità nella gestione della malattia.

CONCLUSIONE

La storia dei due gemelli dimostra che, nonostante le sfide e le difficoltà, il trapianto d’organo può offrire una nuova speranza ai pazienti affetti da malattie metaboliche rare. Grazie alla generosità dei donatori e alla competenza dei medici, è possibile migliorare la qualità di vita e garantire un futuro migliore a chi si trova a lottare contro queste patologie.

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