ISRAELE ANNUNCIA OPERAZIONE A RAFAH
La partita a scacchi fra Israele e Hamas prosegue e i colpi di scena non mancano. Nella giornata in cui lo Stato ebraico ha annunciato il via libera all’operazione a Rafah invitando i residenti a lasciare alcune zone della città al confine con l’Egitto, a sorpresa Hamas ha fatto sapere di aver accettato la proposta dei mediatori dei Cairo e di Doha relativa al cessate il fuoco. “La palla ora è nelle mani di Israele” ha detto un funzionario dell’organizzazione palestinese. La notizia ha fatto partire i festeggiamenti fra i civili nella Striscia ma la risposta è stata una doccia gelata. La proposta – ha precisato un alto funzionario di Israele – è “un’offerta avanzata unilateralmente” ed è “diversa” da quella concordata con i mediatori egiziani pertanto “non è accettabile”.
LA SITUAZIONE A RAFAH
Al momento Israele quindi prosegue con la sua linea relativamente all’operazione a Rafah. L’Idf ha spiegato che non si tratterebbe di una “evacuazione su larga scala” ma “temporanea e di portata limitata” alla zona est della città con l’interessamento di “circa 100mila persone” che avrebbero “giorni” per spostarsi. La possibile operazione militare a Rafah è stata al centro di una nuova telefonata fra Joe Biden e Benjamin Netanyahu. La Casa Bianca ha fatto sapere che, in merito, il presidente americano ha “ribadito” che la sua posizione è “chiara”, confermando la sua contrarietà. Quanto alle dichiarazioni di Hamas sul cessate il fuoco gli Usa hanno fatto sapere che “ne stanno discutendo con i nostri partner nella regione”.
XI JINPING: “CESSATE IL FUOCO PRIORITÀ PIÙ URGENTE”
Anche l’Autorità nazionale palestinese si è rivolta agli Stati Uniti affinché Washington intervenga per fermare “il massacro dell’invasione a Rafah” e da tutto il mondo si sono alzate voci contrarie. “L’ordine di evacuazione a Rafah è disumano“, ha affermato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk. L’Ue, tramite l’Alto rappresentante per gli Affari Esteri, Josep Borrell, ha parlato di un ordine di evacuazione “inaccettabile“. Un concetto che è stato espresso anche dall’Arabia Saudita e dalla Cina con il presidente Xi Jinping. Il leader di Pechino, in visita a Parigi dove ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha descritto il cessate il fuoco a Gaza come la priorità “più urgente”.
COLUMBIA UNIVERSITY ANNULLA CERIMONIA CONSEGNA DIPLOMI
La tensione in merito a quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza resta alta anche negli atenei americani con la Columbia University che per “motivi di sicurezza” ha annullato la cerimonia di consegna dei diplomi di laurea in programma il prossimo 15 maggio sostituendola con “celebrazioni su scala ridotta”. L’università era stata una dei centri delle proteste degli studenti ‘pro-Palestina’ che avevano organizzato una tendopoli all’interno del campus sgomberata dalla polizia la scorsa settimana.