Elezioni in pole position, il congresso dietro le quinte

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Nella serata di ieri, Matteo Salvini ha riunito il consiglio federale della Lega. Non è un consiglio straordinario, precisa, “nessuna chiamata alle armi, quelle le lascio a Macron”, risponde a una giornalista di La7 che glielo chiede. “Ci sono 4 mila comuni al voto in primavera, analizzeremo sindaci e alleanze e decideremo chi stenderà il programma. Ci saranno ministri, governatori e sindaci”. Il consiglio non sarà risolutivo per le candidature alle prossime elezioni europee. Le liste vanno depositate il 30 aprile. Non è stato sciolto il nodo “Vannacci sì, Vannacci no, Vannacci forse – sono parole di Salvini – lo stimo, c’è un ragionamento aperto, decideremo entrambi”, spiega il vicepremier. “Come segretario della Lega – assicura – sono assolutamente contento di quello che stiamo costruendo al governo dei territori e del Paese. Abbiamo altri quattro anni davanti, abbiamo elezioni amministrative e regionali da vincere e quindi sono assolutamente soddisfatto”.

VERSO IL CONGRESSO

Tutti i congressi regionali della Lega si terranno dopo le europee, e poi quello federale in Autunno. E’ la linea che poi Matteo Salvini ha dettato al consiglio Federale del partito, convocato per definire la strategia in vista delle amministrative ma soprattutto delle elezioni europee. Per quest’ultimo appuntamento il leader vuole “liste forti e aperte per un risultato a doppia cifra”. Ma nel partito c’è chi, meno ottimista, prevede risultati “non scoppiettanti” ed è pronto a chiedere un cambio di strategia della Lega di governo dopo le europee: fare meno cose e comunicarle meglio, la sintesi. Intanto, spiega il partito, il Comitato federale ha mostrato una “squadra compatta al fianco del segretario” e ha creato un gruppo di lavoro per il programma verso le europee.

UN PROGRAMMA PER L’ALTERNATIVA

Ne faranno parte tutti i capigruppo (tra Europa e Italia), un ministro, un governatore e un sindaco. L’obiettivo è arrivare a “un’alternativa ai socialisti, sinistre. Salvini considera importanti non solo le elezioni Europee ma anche le presidenziali americane. E tifa apertamente per un repubblicano alla Casa Bianca, perché “ciclicamente periodi bellici corrispondono a certe amministrazioni e periodi di pace ad altre”. Nei giorni scorsi Salvini ha anche ipotizzato una suggestione per Luca Zaia, un ruolo da “difensore del Veneto in terra d’Europa”. Nel partito circola anche l’ipotesi sindaco di Venezia per il governatore, se non verrà sbloccato il terzo mandato.

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