Egitto costruirà muro al confine con Gaza

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IL TIMORE DEL CAIRO È QUELLO DI UN’ONDATA DI RIFUGIATI DAL SUD DI STRISCIA

Resta alta la tensione in Medio Oriente, con l’esercito israeliano attivo sia sul fronte sud della Striscia di Gaza, con l’operazione militare a Rafah al centro delle trattative diplomatiche internazionali per le sue possibili conseguenze umanitarie, sia a nord, con i bombardamenti sul Libano. Biden sfreza Netanyahu: “No attacco a Rafah senza piano credibile e tutela dei civili”, mentre il Segretario di Stato Usa Blinken dice di reputare “ancora possibile” un accordo per la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.

07:00 MEDIA, EGITTO COSTRUISCE MURO AL CONFINE CON GAZA

Secondo funzionari egiziani e analisti della sicurezza, le autorità egiziane, temendo che un’avanzata militare israeliana nel sud di Gaza possa scatenare un’ondata di rifugiati, stanno costruendo un muro di 8 miglia nel deserto del Sinai, vicino al confine. E’ quanto riporta il Wall Street Journal insieme ad altri media. Da settimane, l’Egitto cerca di rafforzare la sicurezza lungo la frontiera per tenere lontani i palestinesi, schierando soldati e veicoli blindati e rinforzando le recinzioni. Il nuovo e massiccio complesso farebbe parte dei piani di emergenza nel caso in cui un gran numero di abitanti di Gaza riuscissero ad entrare.

06:00 BIDEN A NETANYAHU: “NO ATTACCO A RAFAH SENZA TUTELE A CIVILI”

Nel colloquio telefonico di quaranta minuti avuto ieri, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha nuovamente messo in guardia il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dall’andare avanti con un’operazione militare a Rafah prima di elaborare un “piano credibile ed eseguibile” per garantire la sicurezza dei civili palestinesi. Lo ha riferito in una nota la Casa Bianca.

L’Egitto si sta preparando a fronteggiare il rischio di un flusso di rifugiati che potrebbero riversarsi al suo confine dalle aree meridionali della Striscia di Gaza. Le autorità egiziane stanno costruendo un muro di 8 miglia nel deserto del Sinai, vicino al confine con la Striscia, come parte dei loro piani di emergenza. Secondo funzionari egiziani e analisti della sicurezza, l’obiettivo principale è quello di contenere un eventuale afflusso di rifugiati nel caso di un’offensiva militare israeliana nel sud della Striscia di Gaza.
L’esercito israeliano ha lanciato un’operazione militare a Rafah, che ha suscitato preoccupazione per le conseguenze umanitarie e ha portato a colloqui internazionali sulla situazione. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha sollevato le tutele dei civili palestinesi durante un colloquio telefonico di 40 minuti con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, riferendo che un’operazione militare a Rafah non dovrebbe procedere senza un piano credibile per garantire la sicurezza dei civili.
I rapporti indicano che l’Egitto sta prendendo misure per rafforzare la sicurezza lungo il confine con Gaza, schierando soldati e veicoli blindati e rinforzando le recinzioni esistenti. Il paese sta costruendo un muro di 8 miglia nel deserto del Sinai come parte dei suoi piani di emergenza nel caso in cui un gran numero di abitanti di Gaza riuscissero ad entrare. Questo riflette il timore dell’Egitto di affrontare una possibile crisi umanitaria e migratoria nel caso di un’escalation della situazione nella Striscia di Gaza. La comunità internazionale segue da vicino gli sviluppi nella regione, in particolare i possibili impatti umanitari delle azioni militari e le conseguenze sulla sicurezza della popolazione civile.

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