Petrolio, spesa militare e regali di Putin: perché la Russia dopo 2 anni di guerra non è in bancarotta
L’economia russa è un tema di grande interesse e dibattito in tutto il mondo, specialmente alla luce degli eventi degli ultimi anni. La Russia ha visto una crescita economica sorprendente nonostante due anni di guerra e pesanti sanzioni internazionali. Ma come è possibile che il Paese non sia ancora in bancarotta?
Secondo un’analisi condotta da Alex Isakov e Andrei Movchan per Fanpage.it, ci sono diversi fattori che hanno contribuito alla resilienza economica della Russia nonostante le difficoltà. In primo luogo, il regime di sanzioni finanziarie imposto al Paese è stato più indulgente rispetto a quello imposto ad altri Paesi come l’Iran e la Corea del Nord, consentendo al settore bancario di continuare ad operare e facilitare gli scambi.
Inoltre, la Russia ha sviluppato un mercato mobiliare interno sofisticato che le permette di raccogliere fondi a livello nazionale da banche, investitori privati e altre istituzioni. Infine, il Paese ha avviato la guerra con consistenti riserve finanziarie, tra cui circa 300 miliardi di dollari in oro, contanti in valuta forte e conti in yuan, che hanno contribuito a mantenere stabile il mercato valutario interno.
Le sanzioni imposte alla Russia hanno inaspettatamente contribuito a rafforzare il mercato finanziario russo, costringendo gli oligarchi e i funzionari ad investire i loro capitali in patria anziché all’estero. Inoltre, la riduzione delle spese per i viaggi all’estero ha impedito una fuga di capitali, contribuendo a mantenere la stabilità economica.
La Russia ha anche aumentato la spesa militare, che ora rappresenta oltre un terzo del bilancio statale, incentivando i consumi e i salari e creando un’economia basata sui compensi per i volontari al fronte e per le famiglie dei caduti. Queste misure hanno contribuito a sostenere la crescita economica e a evitare disordini interni.
La ridistribuzione del lavoro dovuta alla guerra ha permesso una parziale riduzione delle disuguaglianze all’interno del Paese, avvicinando i salari di diversi settori e aumentando i consumi. Questa nuova situazione ha inoltre contribuito a prevenire eventuali disordini sociali e a mantenere la coesione tra la popolazione e il governo.
Infine, gli alti prezzi del petrolio hanno svolto un ruolo cruciale nell’economia russa, consentendo al Paese di beneficiare di un’ottima posizione delle partite correnti e assicurando la resilienza delle finanze pubbliche. Tuttavia, l’economia russa dipende in larga misura dai prezzi petroliferi, e un calo significativo potrebbe portare a una crisi economica.
In conclusione, nonostante le difficoltà e le sfide che la Russia ha affrontato negli ultimi anni, il Paese è riuscito a mantenere la sua stabilità economica grazie a una serie di misure e politiche mirate a sostenere la crescita e a evitare una bancarotta imminente. Tuttavia, il futuro dell’economia russa dipenderà in larga misura dalla volatilità dei prezzi petroliferi e dalle scelte politiche del governo.