ALTISSIMA TENSIONE ALL’UNIVERSITÀ LA SAPIENZA DI ROMA
Gli scontri tra studenti e forze dell’ordine all’Università La Sapienza di Roma hanno portato a un bilancio pesante, con diversi feriti tra cui agenti di polizia e studenti. Circa 300 studenti sono stati contenuti e respinti con scudi e manganelli dalle forze dell’ordine, e due persone sono state arrestate, tra cui un ragazzo di 29 anni di origini straniere e una ragazza italiana di 27 anni che avrebbe ferito un dirigente del commissariato.
DISCUSSIONI ALL’INTERNO DELL’ATENEO
Davanti al rettorato, prima della partenza del corteo, due docenti, il professor Giorgio Mariani e la professoressa Laura Guazzone, hanno letto l’appello firmato da 2500 tra studenti, ricercatori, amministrativi e 150 docenti dell’ateneo. L’appello chiedeva al Senato accademico di sospendere gli accordi con gli atenei israeliani e di fermare gli accordi scientifici tra La Sapienza e l’industria degli armamenti, oltre a richiedere il cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza.
IL DIBATTITO SULLA POSIZIONE DELL’ATENEO
Nel documento redatto al termine della seduta congiunta, da Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione della Sapienza, l’Ateneo ha espresso dolore e orrore per l’escalation militare, ma ha rifiutato l’idea che il boicottaggio della collaborazione scientifica internazionale possa favorire la pace e il rispetto della dignità umana.
SCONTRI E MANIFESTAZIONI
Gli studenti hanno iniziato a manifestare al grido di “fuori la guerra dall’Università ” mentre il Senato accademico discuteva della propria posizione di fronte alla guerra in corso. Il corteo si è spostato fuori dall’ateneo su viale Regina Elena, dove è stato bloccato dalle forze dell’ordine e sono iniziati gli scontri. Un manifestante è stato arrestato per aver danneggiato un’auto di servizio della polizia di stato.
REAZIONI ALLA VIOLENZA
Il corteo ha preso di mira anche la rettrice Antonella Polimeni, accusata di non aver preso posizione sulla guerra in Medio Oriente. La ministra dell’Università , Anna Maria Bernini, ha espresso solidarietà alla rettrice e condannato la violenza manifestata dagli studenti. Anche i presidenti di Camera e Senato e alcuni ministri hanno condannato duramente le violenze avvenute durante la protesta.
CONCLUSIONE
La situazione all’Università La Sapienza di Roma rimane tesa dopo gli scontri tra studenti e forze dell’ordine. Il dibattito sulla posizione dell’ateneo riguardo alla guerra in corso continua a tenere banco, mentre le reazioni delle istituzioni e della classe politica non si fanno attendere. Resta da vedere come si evolveranno gli eventi e se sarà possibile trovare una soluzione pacifica alla situazione.