AUMENTANO GLI ARRIVI ALLE CANARIE A CAUSA DEI TRAFFICANTI DELLA MAURITANIA
12 Febbraio 2024
Il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere nell’Unione europea è sceso a quasi 14.000 a gennaio, in calo di circa un terzo rispetto a dicembre ed è stato più o meno in linea con il totale dello stesso mese dell’anno scorso. Quasi tutte le principali rotte migratorie hanno registrato un calo mensile che va dal -71% nel Mediterraneo centrale (principali nazionalità di origine: Tunisia, Bangladesh e Siria) al -30% nei Balcani occidentali. È quanto emerge dalla relazione mensile di Frontex, l’agenzia UE per la gestione delle frontiere, pubblicata oggi.
AUMENTANO GLI ARRIVI SU CANARIE PER TRAFFICANTI MAURITANIA
In controtendenza rispetto alle altre rotte, che hanno registrato un calo di arrivi di migranti nel mese di gennaio rispetto a dicembre, è la rotta migratoria dell’Africa occidentale, dove il numero di arrivi ha superato i 6.600 nel periodo solitamente tranquillo di gennaio, quasi il 50% in più rispetto a dicembre e 10 volte la cifra riportata un anno fa. La regione ha rappresentato quasi la metà dei casi di attraversamenti irregolari delle frontiere rilevati nel mese di gennaio. E’ quanto emerge dalla relazione mensile di Frontex.
Negli ultimi mesi i gruppi criminali coinvolti nel traffico di esseri umani in Mauritania hanno colto rapidamente le opportunità offerte dall’aumento della domanda da parte dei migranti sub-sahariani in transito nel loro paese cercando di entrare nell’Unione europea attraverso le Isole Canarie – spiega l’agenzia -. Negli ultimi mesi, i trafficanti di esseri umani hanno stipato un numero crescente di migranti su piccole barche da pesca in legno conosciute come Cayucos, mettendo in pericolo ancora maggiore la vita delle persone a bordo.
La situazione in Mauritania si aggrava di giorno in giorno, con gruppi criminali senza scrupoli che sfruttano la disperazione dei migranti sub-sahariani, spingendoli a rischiare la vita in pericolose traversate via mare verso le coste delle Isole Canarie, in un percorso in cui molti perdono la vita a causa delle precarie condizioni delle imbarcazioni e delle avverse condizioni meteorologiche.
L’aumento degli arrivi su Canarie ha generato un’urgente necessità di azioni coordinate e un piano d’emergenza per affrontare la situazione. Le autorità spagnole e l’Unione europea stanno lavorando per arginare questo problema e per garantire la sicurezza e l’incolumità dei migranti in transito e delle comunità locali interessate.
La rotta migratoria dell’Africa occidentale e la crescente presenza di trafficanti mauritani mettono in luce la complessità della gestione dei flussi migratori e la necessità di un approccio globale e concertato, che abbracci non solo le politiche di controllo delle frontiere e di contrasto al traffico di esseri umani, ma anche politiche di cooperazione, sviluppo e aiuto umanitario nei paesi di origine e transito dei migranti.
È chiaro che la situazione non si risolverà con misure puramente repressive, ma richiede un approccio integrato che, oltre a garantire la sicurezza delle frontiere, si concentri anche sulle cause profonde dei flussi migratori, promuovendo lo sviluppo sostenibile, la stabilità politica e l’aiuto umanitario nelle regioni di origine.
In questo senso, l’Unione Europea e i paesi membri devono impegnarsi a promuovere politiche di cooperazione internazionale e solidarietà per affrontare congiuntamente una delle sfide più urgenti e complesse dei nostri tempi: la gestione dei flussi migratori in modo umano, sicuro e sostenibile.
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Il presente articolo è stato redatto dal nostro staff giornalistico.