ECONOMIA DELL’EUROZONA NEL 2023
L’attività economica dell’eurozona è stata piuttosto debole nel 2023 e questa debolezza ha caratterizzato tutti i settori. Tuttavia, secondo la presidente della Bce Christine Lagarde, gli indicatori prospettici segnano una ripresa nel prossimo anno.
LA SITUAZIONE DELL’INFLAZIONE
Sull’inflazione, Lagarde sottolinea che “l’attuale processo disinflazionistico nell’area euro è previsto proseguire, ma il Consiglio direttivo deve essere più fiducioso che ci porterà in maniera sostenibile al nostro obiettivo di inflazione del 2%”.
A dicembre l’inflazione media dell’eurozona ha segnato una risalita meno energica del previsto. Mentre “l’inflazione di fondo, esclusi energia e alimentari, sta gradualmente calando. Ma la componente dei servizi ha mostrato segni di persistenza.
RISALITA DEI SALARI E TENSIONI NEI MERCATI DEL LAVORO
La crescita dell’retribuzioni continua essere forte ci si attende che diventi diventi un fattore più rilevante delle dinamiche inflazionistiche nei prossimi trimestri, riflesso di mercati del lavoro tirati e delle richieste dei lavoratori di compensazione per l’inflazione”.
La presidente della Bce, nella sua audizione trimestrale al Parlamento europeo, nel rapporto tra salari e inflazione ribadisce che “l’inflazione di fondo sta diminuendo gradualmente, ma la sua componente dei servizi ha mostrato segni di persistenza.
PROSPETTIVE PER IL PIL E I TASSI DI INTERESSE
Debole il Pil nel breve periodo riferisce Lagarde ma “alcuni indicatori previsionali indicano una ripresa nel prossimo anno”. I dati “confermano il processo di disinflazione in corso e questo processo continuerà, secondo le previsioni, portandoci ancora più in basso nel 2024”.
Sui tassi di interesse “continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizioni, tenendo conto delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e la solidità della trasmissione della politica monetaria”.