DANI ALVES: LA FAKE NEWS CHE HA SCOSO IL MONDO DEL CALCIO
Ore di grande apprensione per Dani Alves. Erano state diffuse infatti nella serata di sabato delle indiscrezioni sulla morte dell’ex esterno brasiliano suicidatosi nel carcere dove sta scontando la condanna a 4 anni e mezzo per stupro. Niente di vero, come confermato dal fratello dell’ex di Juve, PSG e Barcellona che sui social ha smentito quella che è a pieno titolo una fake news.
IL FRATELLO INTERVIENE PER SMENTIRE LE FALSE INDISCREZIONI
Dani Alves è vivo e vegeto fortunatamente. Ney Alves è intervenuto sul suo profilo Instagram per commentare il tam tam mediatico che si era scatenato dopo le rivelazioni dell’utente Paulo Albuquerque (@Al_buquerq). Quest’ultimo aveva twittato che il secondo giocatore più vincente della storia del calcio si era tolto la vita, ingannando migliaia di followers. Un vero e proprio troll che ha preso in giro tantissimi utenti e anche alcune fonti d’informazione. Tardivo poi il dietrofront.
IL SFORZO DI DANI ALVES PER SOPRAVVIVERE
Necessario dunque l’intervento del fratello di Alves che ha commentato amaramente la vicenda che ha riportato addirittura in trend sui social il nome dell’ex perno del Brasile: “Che Dio ti dia salute e saggezza per superare e sopportare la crudeltà degli esseri umani, che Dio abbia pietà della tua vita e di quella della nostra famiglia”.
LA DENUNCIA DELL’ADDETTO STAMPA E I PROVVEDIMENTI LEGALI
Anche l’addetto stampa che cura le comunicazioni di Dani Alves ha poi contattato radio Itatiaia di Belo Horizonte per smentire le voci sul suicidio annunciando provvedimenti legali contro chi ha messo in circolazione e divulgato queste notizie. Dopo la condanna per stupro a quattro anni e mezzo, Dani Alves nel penitenziario Brians 2 di Barcellona, è stato sottoposto ad un protocollo anti-suicidio per evitare appunto che il contraccolpo della condanna provochi situazioni irreparabili. Anche dopo la fine del processo, Alves ha dovuto incassare altri colpi durissimi, come la richiesta della rimozione della sua statua vandalizzata.
Lo sport del calcio, già martoriato da scandali e polemiche, vive ancora una volta una brutta pagina a causa di fake news che mettono a rischio la vita e la dignità degli atleti. La vicenda di Dani Alves è solo l’ennesimo esempio di come la disinformazione possa creare danni irreparabili. Speriamo che in futuro si possa fare di più per contrastare la diffusione di notizie false e proteggere la reputazione e l’integrità degli sportivi.