Crisi Mar Rosso e Houthi Yemeniti: Usa e GB attaccano motivi e conseguenze

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CRISI NEL MAR ROSSO TRA HOUTHI YEMENITI, USA E GB

Chi sono gli Houthi, i ribelli dello Yemen sostenuti dall’Iran che attaccano le navi nel Mar Rosso.

Il gruppo ribelle armato yemenita gode del sostegno dell’Iran ed è alleato di Hamas: gli Houthi stanno mettendo a rischio il traffico globale attaccando le navi nel Mar Rosso e nel Canale di Suez, rotta cruciale per il commercio mondiale, motivo per cui sono stati colpiti da USA e Gran Bretagna.

CHI SONO GLI HOUTHI E CHI È IL LORO LEADER

Gli Houthi sono il gruppo armato di matrice sciita che governa gran parte dello Yemen, responsabile degli attacchi alle navi commerciali nel Mar Rosso. In Occidente sono definiti ‘ribelli’, perché sostenuti dall’Iran. Ma i militanti si autodefiniscono come “Ansar Allah”, ossia i partigiani di Dio. Il movimento è nato tra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento nella zona settentrionale dello Yemen, dove si pratichi la corrente dell’Islam sciita conosciuta come zaidismo. La loro ideologia è fortemente anti-statunitense e anti-israeliana. Da dieci anni costituiscono la principale forza militare e istituzionale del tormentato Paese arabo. Dal 2014 controllano la capitale Sana’a con tutti i ministeri e la Banca centrale, oltre a diverse regioni del centro e del nord.

Il loro leader è Abdul-Malik al-Houthi, noto anche come Abu Jibril, politico e religioso yemenita. Nato a Sa’da, ha 44 anni ed è il più giovane di otto fratelli, di una famiglia in cui figurava anche un rappresentante del Parlamento yemenita, Hussein, considerato il vero fondatore del movimento Houthi. Alla sua morte, Abdul-Malik ne ha preso il posto.

PERCHÉ ATTACCANO LE NAVI NEL MAR ROSSO E COSA VOGLIONO

Lo scorso 7 ottobre Hamas ha compiuto un massacro in Israele e il presidente Benjamin Netanyahu ha dichiarato guerra ai miliziani palestinesi iniziano a colpire Gaza. Gli Houthi hanno annunciato subito il loro sostegno al movimento arabo e comunicato che avrebbero colpito ogni nave diretta verso Israele o partita da lì. Ecco perché è stato preso di mira il Mar Rosso. Yahya Sarea, portavoce del movimento, ha detto in varie occasioni che il gruppo attacca le navi per protestare contro “l’omicidio, la distruzione e l’assedio” di Gaza, e di lottare al fianco del popolo palestinese.

Secondo quanto reso noto dall’US Central Command (Centcom) i ribelli hanno condotto 27 attacchi contro navi commerciali in rotta sul Mar Rosso a partire dallo scorso 19 novembre, quando uomini armati hanno sequestrato la ‘Galaxy Lander’ dirottandola verso lo Yemen, tenendo in ostaggio i venticinque membri d’equipaggio, in prevalenza filippini. L’ultimo assalto è stato lanciato alle due di notte di giovedì 11 gennaio, quando un missile ha sfiorato una nave commerciale USA. La conseguenza è che molte delle compagnie di container-shipping mondiali hanno sospeso a tempo indeterminato il transito nello Stretto di Bab el-Mandeb, che collega il Mar Rosso al Golfo di Aden e all’Oceano indiano, un passaggio cruciale per accorciare i tempi della logistica del commercio tra Europa e Asia.

COME POSSONO CAUSARE L’ESCALATION DELLA GUERRA IN MEDIO ORIENTE

“Non abbiamo preso di mira nessun paese al mondo tranne Israele”, afferma a Al Jazeera il portavoce ufficiale degli Houthi, Muhammad Abdul Salam. “Le forze armate hanno dato una risposta iniziale e la amplieremo molto presto. Continueremo a prendere di mira le navi israeliane dirette verso di loro fino alla fine dell’aggressione contro Gaza”, ha specificato. Ma inevitabilmente dopo i raid effettuati nella notte dalle forze USA e britanniche è palese il rischio escalation del conflitto in Medio Oriente. Già a dicembre del resto la Casa Bianca ha deciso di creare una coalizione marittima, Prosperity Guardian, per proteggere gli interessi di Israele e la libertà di navigazione nel Mar Rosso. “Gli Houthi sono sostenuti dall’Iran, non solo ideologicamente ma anche materialmente. Le armi nelle loro mani sono fornite da Teheran che è complice di questi attacchi”. Ha detto nei giorni scorsi il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa estera. “Continuiamo a mandare forti messaggi a tutti gli attori della regione che gli Stati Uniti prendono molto seriamente la loro sicurezza”, ha sottolineato.

In conclusione, la situazione nel Mar Rosso tra gli Houthi yemeniti, USA e Gran Bretagna è molto tesa e il rischio di un’escalation della guerra in Medio Oriente è sempre più preoccupante. Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, stanno mettendo a rischio il traffico globale attaccando le navi nel Mar Rosso, minacciando la libertà di navigazione e il commercio internazionale. Le azioni militari da parte degli USA e della Gran Bretagna stanno cercando di contrastare questa minaccia, ma la situazione rimane molto delicata. Bisogna monitorare attentamente l’evolversi della situazione e cercare una soluzione diplomatica per evitare un’ulteriore escalation del conflitto.

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