CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE: LA DENUNCIA DI GUTERRES
Il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha lanciato un duro monito nei confronti di Israele, definendo la situazione a Gaza come una punizione collettiva contro i palestinesi. Guterres ha sottolineato che non si tratta di una guerra contro Hamas, ma di una vera e propria punizione nei confronti dell’intera popolazione palestinese. Il segretario generale ha chiesto una tregua umanitaria, sottolineando che è giunto il momento di porre fine a questa spirale di violenza.
LA VIA DELLA TREGUA E DELLA PACE
Secondo Guterres, la soluzione al conflitto israelo-palestinese passa inevitabilmente attraverso la creazione di due Stati separati. Il numero uno delle Nazioni Unite ha sottolineato che non esiste altra via per garantire la pace nella regione. Tuttavia, Guterres ha anche ammesso che il percorso sarà lungo e pieno di ostacoli, soprattutto a causa delle colonie israeliane che impediscono una continuità territoriale tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. Il segretario generale ha ribadito che sarà necessario garantire la sicurezza di Israele e promuovere la riforma dell’Anp per giungere a una soluzione duratura.
L’APPELLO DELL’OMS PER L’ACCESSO ALL’ASSISTENZA SANITARIA
Nel frattempo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato le gravi difficoltà che gli ospedali di Gaza stanno affrontando a causa del conflitto in corso. Gli ospedali Al-Ahli Arab e Al-Sahaba operano con capacità limitate e carenze di risorse essenziali come cibo, carburante, personale e farmaci. L’Oms ha inviato articoli di ortopedia e carburante agli ospedali per garantire almeno una minima assistenza ai pazienti. Tuttavia, l’organizzazione ha ribadito la necessità urgente di un accesso sicuro alle strutture sanitarie per poter fornire l’assistenza necessaria.
LA RICHIESTA DI UN CESE AL FUOCO
L’OMS ha sottolineato l’importanza di porre fine al fuoco e garantire un accesso costante alle strutture sanitarie per poter fornire assistenza salvavita ai pazienti. La situazione a Gaza è critica e la collaborazione internazionale è essenziale per garantire il benessere e la sicurezza della popolazione colpita dal conflitto. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile porre fine alla violenza e avviare un percorso di pace e riconciliazione nella regione.