Condanna a morte sospesa in Idaho: impossibile trovare la vena per l’iniezione letale

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Sospesa condanna a morte in Idaho, fallita per 8 volte iniezione letale: “Medici non hanno trovato la vena”

Le autorità carcerarie dell’Idaho hanno dovuto sospendere l’esecuzione del 73enne Thomas Eugene Creech, condannato a morte per cinque omicidi, perché il personale medico, dopo numerosi tentativi, non è riuscito a trovare la vena per effettuare l’iniezione letale. L’uomo era stato condannato a morte dopo essere stato ritenuto colpevole per almeno cinque omicidi.

La vicenda ha suscitato polemiche e dibattiti sull’efficacia e l’umanità della pena di morte, già oggetto di discussione in molti stati americani. Creech ha passato gli ultimi 20 anni nel braccio della morte, in attesa dell’esecuzione della pena, e questa serie di fallimenti nell’eseguire la condanna ha sollevato interrogativi sulla procedura stessa dell’iniezione letale.

Il portavoce del dipartimento di correzioni dell’Idaho ha dichiarato che il personale medico ha tentato ben otto volte di trovare la vena necessaria per l’iniezione letale, ma senza successo. Creech sarebbe dovuto essere giustiziato nell’istituto correttivo di massima sicurezza di Boise, ma alla fine l’esecuzione è stata sospesa e rimandata a data da destinarsi.

Le polemiche sulle modalità di esecuzione della pena di morte non sono nuove e negli ultimi anni si sono registrati diversi casi di esecuzioni problematiche a causa di errori nella somministrazione delle sostanze letali. Inoltre, alcuni stati hanno avviato dibattiti sulla costituzionalità stessa della pena di morte, che in molti Paesi del mondo è stata abolita.

Alcuni gruppi e associazioni per i diritti umani hanno già espresso la propria preoccupazione riguardo alla condizione di Creech e hanno chiesto che venga garantita una giusta esecuzione della pena, nel rispetto dei diritti umani e della dignità della persona condannata.

Il governatore dell’Idaho ha annunciato che verrà avviata un’indagine interna per fare chiarezza sulla vicenda e assicurare che simili errori non si ripetano in futuro. Nel frattempo, Thomas Eugene Creech rimane in attesa della sua esecuzione, in una situazione di incertezza e tensione che evidenzia ancora una volta le criticità del sistema giudiziario americano in materia di pena di morte.

La discussione sulle modalità di esecuzione della pena capitale è destinata a continuare a suscitare dubbi e polemiche, mentre si cerca di trovare soluzioni più umane ed efficaci per garantire la giustizia senza compromettere la dignità e i diritti delle persone condannate. Resta da vedere quale sarà l’esito di questa vicenda e quali saranno le conseguenze sul dibattito pubblico e sulla pratica della pena di morte negli Stati Uniti e nel mondo.

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