Cinque denunciati e decine di identificati in seguito a Acca Larentia e saluti romani: inchiesta in corso.

Data:

PARTE 1: SCOPPIA LA POLEMICA AI 46 ANNI DALLA STRAGE DI ACCA LARENTIA

Sono cinque le persone al momento denunciate per aver fatto il saluto romano durante la commemorazione del 46mo anniversario della strage di Acca Larentia a Roma, dove vennero uccisi da un commando di estrema sinistra tre giovani militanti della destra capitolina. I magistrati ora dovranno valutare – in base agli elementi che sta raccogliendo la Digos – se procedere con l’apertura formale di un fascicolo di indagine.

Gli inquirenti sono al lavoro sui filmati delle telecamere che hanno registrato le varie fasi dell’evento, a cui ha partecipato un migliaio di persone ben organizzate: per lo più militanti di estrema destra – molti legati a CasaPound, Forza Nuova e Blocco Studentesco – e appartenenti a frange del tifo ultras, in particolare della Lazio. Tutti erano a volto scoperto e noti agli investigatori che hanno a che fare con gli ambienti della destra romana. Vestiti di nero, come nei cortei nazisti, si sono mossi a falange posizionandosi sul piazzale antistante l’ex sezione dell’MSI dove è dipinta una grande croce celtica per terra. Qui hanno inscenato il rito del “presente”, urlato a squarciagola per i “camerati caduti”, come dice una lapide affissa sulla piazza nel 2012 – in cui si afferma che le tre vittime del 1978 furono “assassinate dall’odio comunista e dai servi dello Stato”.

PARTE 2: IL RUOLO DELLE LEGGI ANTIFASCISTE

Toccherà ai magistrati valutare se con le loro azioni i militanti hanno violato le norme. C’è la legge 645 del 1952, la cosiddetta legge Scelba, che ha introdotto l’apologia del fascismo (articolo 4) e punisce con pene fino a due anni di reclusione chiunque “pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo oppure le finalità antidemocratiche proprie del partito fascista”. La stessa legge all’articolo 5 prevede l’arresto fino a tre mesi per chiunque “con parole, gesti o in qualunque altro modo compie pubblicamente manifestazioni usuali al disciolto partito fascista”.

Nel 1993 è stata la volta della legge Mancino, con finalità analoghe. Sentenze della Cassazione e della Corte costituzionale hanno però spesso scelto una interpretazione particolarmente restrittiva nella applicazione di queste leggi.

PARTE 3: LA REAZIONE DEI MILITANTI

Tra i militanti che hanno partecipato alla commemorazione di domenica non trapela preoccupazione per eventuali conseguenze giudiziarie. CasaPound ha annunciato che ogni 7 gennaio sarà in via Acca Larentia. “La Cassazione – ha detto da parte sua Daniele Schiavulli, ex componente di Forza Nuova – ha già dichiarato che il saluto romano non è reato e quindi non è normale dovermi giustificare per un reato che non ho commesso”.

In realtà una parola definitiva potrebbe arrivare il prossimo 18 gennaio dalla Cassazione, chiamata a pronunciarsi proprio sul saluto romano nelle manifestazioni pubbliche. In passato la Corte ha affrontato la questione con decisioni in vari casi contrastanti.

Concludendo, la commemorazione del 46mo anniversario della strage di Acca Larentia a Roma si è trasformata in un evento controverso a causa dei saluti romani esibiti dai militanti di estrema destra. Ora spetta alle autorità valutare se queste azioni violano le leggi antifasciste e prendere le dovute precauzioni per evitare il ripetersi di simili manifestazioni in futuro.

Share post:

Notizie recenti

More like this
Related

Attivisti di Ultima Generazione irrompono agli Internazionali di Roma: gioco sospeso

### PROTESTE DEGLI ATTIVISTI AI CAMPIONATI INTERNAZIONALI DI TENNIS...

11enne con tumore alle ossa: segnali da non sottovalutare

In un maggio come gli altri la famiglia di...

Mattarella premia giovani Alfieri della Repubblica: simboli di impegno positivo

IL PRESIDENTE MATTARELLA PREMIA I GIOVANI ALFIERI DELLA REPUBBLICA Il...