**CACCIA MILITARE IN FIAMME A SEBASTOPOLI**
La sagoma evidente di un caccia militare completamente avvolto dalle fiamme che in poco tempo precipita quasi in verticale schiantandosi poi in mare dopo che il pilota a bordo riesce a lanciarsi col paracadute. È la terribile immagine che nelle scorse ore ha attirato l’attenzione di tutti sopra Sebastopoli, nella Crimea occupata dai russi. La scena dell’aereo in fiamme che precipita nel Mar Nero proprio davanti alla costa della città è stata immortalata da una serie di video registrati dai residenti della zona e pubblicati poi sui social.
**ABBATTUTO DA UN MISSILE RUSSO?**
La caduta del velivolo, che diverse fonti identificano come un caccia militare russo Su-35, una versione modernizzata dell’aereo da caccia Sukhoi Su-27, è stata confermata anche dalle autorità russe di Sebastopoli senza specificarne però il motivo dell’incidente. Molti gruppi social ucraini sostengono che sia stato vittima di fuoco amico. Diversi gruppi anonimi che postano foto e video dalla Crimea occupata indicano che l’aereo sarebbe stato abbattuto da una postazione missilistica antiaerea russa S-400 piazzata sulle colline che sovrastano la città a protezione della zona portuale e della base navale russa.
**IL PILOTA SI SALVA CON IL PARACADUTE**
“A Sebastopoli le truppe russe hanno abbattuto il loro stesso aereo che stava decollando dall’aeroporto di Belbek”, si legge nel messaggio social del canale Telegram Crimean Wind che, citando testimoni oculari, aggiunge che il pilota è riuscito a lanciarsi fuori dal velivolo prima dello schianto.
**INTERVENTO RAPIDO DEI SOCCORRITORI**
Secondo le autorità locali russe citate da RIA Novosti, l’aereo militare è precipitato in mare vicino a Sebastopoli intorno alle 18 ora locale, le 16 in Italia. Citando il governatore di Sebastopoli imposto dalla Russia, Mikhail Razvozhaev, l’agenzia ha aggiunto che il pilota è riuscito ad eiettarsi e a lanciarsi col paracadute ed è stato portato in salvo dai soccorritori. Secondo il governatore, l’aereo è precipitato a circa 200 metri dalla costa. “Vedo che i social media ucraini pubblicano molte cose diverse ma non c’è stato alcun danno a strutture civili”, ha affermato ancora Razvozhayev.
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