Cadavere in banca per avere il prestito, prima lo aveva portato anche al bar: “Era ancora vivo”
La testimonianza di un autista potrebbe cambiare tutto e scagionare Érika de Souza Vieira Nunes, la donna brasiliana accusata di aver portato in banca il cadavere di un 68enne per fargli firmare la richiesta di un prestito da 3mila euro martedì scorso a Bangu, nella zona ovest di Rio de Janeiro.
“IN AUTO ERA ANCORA VIVO” – L’autista, immortalato in un video mentre aiuta la donna a far uscire dalla vettura l’uomo e a sistemarlo sulla sedia a rotelle, ha raccontato alla polizia che il 68enne si sarebbe aggrappato anche alla portiera dell’automobile. Come riporta Globo, l’uomo, che lavora tramite app, ha spiegato di essere stato chiamato davanti casa del 68enne dove ha trovato l’anziano in sedia a rotelle e la donna con un altro uomo che hanno messo l’anziano in macchina.
IL RACCONTO DEL TESTIMONE – La polizia ha ascoltato anche l’altro ragazzo, che conosce l’anziano ed Érika, e che ha confermato nella sua dichiarazione che l’uomo era vivo quando è stato messo in macchina. “Quando sono entrato in casa, Paulo era sdraiato sul letto. Ho preso Paulo per le braccia con l’aiuto di Erika e l’ho portato in macchina. Ho potuto vedere che respirava ancora e aveva la forza nelle mani” ha detto il testimone.
L’AUTOVIETATO – L’autista ha spiegato inoltre di aver dovuto lasciare i suoi passeggeri presso un centro commerciale attiguo alla banca e di aver trascorso diversi minuti da solo con l’anziano in macchina in attesa che la donna rientrasse con la sedia a rotelle nel parcheggio. Come si vede nei video, la donna infatti è scesa e ha preso la sedia a rotelle dove ha caricato l’anziano, attraversando poi con lui un lungo corridoio…
NEL FILMATO – Nel filmato si vede l’anziano già con la testa penzoloni e le braccia allargate tanto che alcuni passanti sembrano fermarsi a…
L’AUTOPSIA – Secondo il medico legale, l’uomo è morto per insufficienza cardiaca ma non ci sono elementi sicuri…
LA DIFESA – Intanto l’avvocato della donna sostiene la sua innocenza. “I fatti non sono accaduti così come sono stati narrati. Paulo è arrivato vivo alla filiale della banca. Ci sono testimoni che verranno ascoltati al momento opportuno. Ha iniziato a sentirsi male e poi ha subito tutte queste procedure. Tutto questo verrà chiarito. Crediamo nell’innocenza della signora Érika” ha detto l’avvocato Ana Carla de Souza Correa, che difende la 42enne.