Il generale iraniano minaccia la chiusura del Mediterraneo
Un generale del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica iraniana, Mohammad Reza Naqdi, ha minacciato “la chiusura del mar Mediterraneo” in risposta ai “crimini contro il popolo oppresso di Gaza”. Lo scrive la Reuters sul suo sito citando l’agenzia di stampa ‘Tasnim’: “Dovranno aspettarsi presto la chiusura del Mar Mediterraneo, dello Stretto di Gibilterra e di altri corsi d’acqua”, ha detto Naqdi, comandante dei pasdaran, rivendicando di aver “intrappolato” le potenze occidentali “a Bab al Mandab e nel Mar Rosso”.
Ha parlato della “nascita di nuove potenze di resistenza e chiusura di altre vie d’acqua” per contrastare gli Stati Uniti e i loro alleati. Citando infine la guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, il vice coordinatore dei pasdaran ha concluso: “Aspettatevi una tempesta”.
INDIA: NAVE COLPITA DA DRONE, SALVATI TUTTI I MEMBRI DELL’UNICO EQUIPAGGIO A BORDO
Proprio oggi una nave della Guardia costiera indiana ha prestato soccorso alla petroliera Mv Chem Pluto, di proprietà della compagnia di navigazione indiana Macsons, colpita da un drone mentre era in navigazione nel Mar Arabico. Lo fa sapere la Marina di Nuova Delhi.
L’imbarcazione era salpata dall’Arabia Saudita e diretta al porto indiano di Mangalore con 20 membri dell’equipaggio a bordo, nessuno dei quali è rimasto ferito nell’attacco.
L’azione non è stata rivendicata, ma il mese scorso un attacco analogo nell’Oceano Indiano ha colpito una nave cargo israeiana ed è stato attribuito alle Guardie della rivoluzione islamica iraniana. Nelle ultime settimane si sono verificati inoltre numerosi attacchi con droni nel Mar Rosso da parte del gruppo yemenita filo-iraniano Houthi.
La portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson, ha accusato ieri l’Iran di essere “profondamente coinvolto” nella pianificazione di operazioni contro navi commerciali nel Mar Rosso.
OPERAZIONE PROSPERITY GUARDIAN PER CONTRASTARE LA MINACCIA AL TRAFFICO MARITTIMO
Per per contrastare la minaccia al traffico lungo le rotte marittime è stata dispiegata una forza navale multinazionale istituita dagli Stati Uniti. La nuova operazione – denominata Prosperity Guardian – riunisce dieci Paesi: oltre agli USA, Regno Unito, Bahrein, Canada, Francia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles, Spagna. L’Italia, da parte sua, metterà in campo la fregata Fasan, seppure nell’abito di un’operazione già esistente e autorizzata dal parlamento, ovvero l’Operazione Ue antipirateria Atalanta.
Queste azioni e contro azioni complesse sono fonte di tensioni geopolitiche sempre più in tensione ai giorni d’oggi. Il ruolo degli Stati Uniti e le operazioni militari ad ampio raggio, soprattutto in Medio Oriente, Eurasia e il Mediterraneo, non fa che rendere il contesto più delicato.
La presenza di gruppi di resistenza e le forze armate iraniane sono una delle principali parti coinvolte, con il loro disegno di chiusura delle rotte di transito in acque internazionali e vicino a aree critiche per il transito di petrolio e merci da e per l’Europa ed i poli industriali europei, tra cui la Germania, l’Italia e la Francia.
Tuttavia, nonostante simili minacce da parte dell’Iran, la presenza e deterrenza delle forze multinazionali, tra cui l’Unione Europea e la NATO, cerca di portare una situazione di stabilità in una delle aree marine e geopolitiche più rilevanti del 21esimo secolo.