Il presidente Usa Joe Biden ha espresso un chiaro avvertimento al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, affermando che un attacco a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, sarebbe una linea rossa da non oltrepassare. Biden ha sottolineato che non è accettabile permettere che altri 30mila palestinesi muoiano a causa della caccia a Hamas.
BIDEN CRITICA NETANYAHU E ACCENTUA L’IMPORTANZA DELLA DIFESA DI ISRAELE
Durante un’intervista all’emittente statunitense Msnbc, Biden ha dichiarato: “Secondo me Netanyahu sta facendo più male che bene alla causa di Israele”. Pur sostenendo che gli Stati Uniti continueranno a fornire supporto militare a Israele, Biden ha messo in guardia Netanyahu sulla sua politica interventista, sottolineando che è fondamentale prestare attenzione alle vite innocenti perdute a causa delle azioni intraprese.
IL RITROVAMENTO DI OSTAGGI ISRAELIANI MORTI A GAZA
Intanto Hamas ha reso noti altri 4 nomi di ostaggi israeliani uccisi durante i raid a Gaza. Questi quattro individui si aggiungono ai tre nomi precedentemente annunciati, facendo salire a 7 il numero totale degli ostaggi israeliani uccisi. Hamas ha confermato l’identità delle vittime come Itzik Elgarat, Alex Danzig, Eliyahu Margalit e Ronen Engel, tutti originari del kibbutz Nir Oz. Tuttavia, al momento non ci sono conferme da parte delle autorità israeliane.
LA PREOCCUPAZIONE PER LE VITTIME INNOCENTI E LA NECESSITÀ DI UN PIANO DI EVACUAZIONE
Biden ha esortato Netanyahu a elaborare un piano per l’evacuazione di massa dei civili da Rafah prima di qualsiasi attacco con le forze di terra, sottolineando l’importanza di proteggere le vite innocenti. Il presidente Usa ha ribadito che Israele ha il diritto di difendersi e di attaccare Hamas, ma che deve essere fatta attenzione alle conseguenze delle azioni intraprese. Biden ha insistito sul fatto che vi sono alternative per affrontare il trauma causato da Hamas, suggerendo una revisione delle strategie militari per limitare il numero di vittime innocenti.
IN CONCLUSIONE
La situazione in Medio Oriente rimane tesa, con Biden che mette in guardia Netanyahu e Hamas che rivela ulteriori vittime israeliane. La necessità di proteggere le vite innocenti e di trovare alternative alle azioni militari radicali resta al centro del dibattito internazionale. È fondamentale che le parti coinvolte cercano soluzioni diplomatiche e pacifiche per evitare ulteriori perdite umane e per garantire la sicurezza e la stabilità nella regione.