Aumento dei dividendi societari, calo degli stipendi: dati in crescita e contrazione

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Tra il 2020 e il 2023 i dividendi distribuiti agli azionisti dalle 1.200 società a maggiore capitalizzazione al mondo sono cresciuti, in termini reali, 14 volte più velocemente della retribuzione media dei lavoratori di 31 paesi, che insieme rappresentano l’81% del PIL globale.

Nello stesso periodo I DIVIDENDI DELLE MAGGIORI AZIENDE ITALIANE CRESCONO, I SALARI REALI CALANO

Nel 2023 i dividendi distribuiti dalle maggiori società italiane quotate in borsa hanno toccato la cifra record di 20,1 miliardi di dollari (18,5 miliardi di euro), con un incremento del 17,9% su base annua. Tre quarti dell’incremento sono attribuibili ai dividendi distribuiti dagli operatori del settore bancario e nessuna delle società esaminate ha ridotto le cedole su base annua. Considerando una finestra temporale più ampia, IN ITALIA I SALARI NOMINALI CRESCONO, I SALARI REALI RIMANGONO PRESSOCHÉ INVARIATI

In Italia i salari nominali sono cresciuti tra il 1991 e il 2022 del 107,5%, ma i livelli salariali in termini reali sono rimasti pressoché invariati, mostrando una crescita di appena l’1%. Un arretramento che nel 2022 ha collocato l’Italia in 22esima posizione tra i paesi OCSE per il livello dei salari medi annuali reali, segnando un calo di 13 posizioni di ranking rispetto al 1992. La ricerca di Oxfam ha rilevato che: IN 31 PAESI I DIVIDENDI CRESCONO, I SALARI AUMENTANO LENTAMENTE

La ricerca di Oxfam ha rilevato che, in 31 paesi, tra il 2020 e il 2023, i dividendi, aggiustati per l’inflazione, sono aumentati del 45% (+195 miliardi di dollari), mentre i salari sono cresciuti mediamente di poco più del 3%, escludendo la Cina, che rappresenta la quota più marcata della crescita globale dei salari. Si stima che l’1% più ricco del pianeta detiene oggi il 43% di tutte le attività finanziarie globali; chi fa parte di questo gruppo ha incassato in media 9.000 dollari in dividendi nel 2023. Una cifra equivalente al salario di otto mesi per il lavoratore medio nei 31 paesi presi in esame.

OXFAM E LA DENUNCIA DELLA DISPARITÀ ECONOMICA

“I profitti delle imprese più grandi e i guadagni dei ricchi azionisti sono saliti alle stelle, mentre i salari continuano a restare al palo.” – ha detto Misha Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia. “Ciò fa sì che milioni di lavoratori non riescano ad uscire dal circolo vizioso della povertà e ad assicurare un livello di esistenza dignitosa per sé e per le proprie famiglie. Una palese ingiustizia, sintomatica di un sistema economico che ricompensa più la ricchezza che il lavoro.”

POVERTÀ LAVORATIVA A LIVELLO GLOBALE

Oxfam rileva che quasi un lavoratore su 5 a livello globale percepisce un salario inferiore alla soglia di povertà di 3,65 dollari al giorno (a parità di potere d’acquisto, PPA); i salari del 66% dei lavoratori nei paesi a basso reddito non superano tale soglia; l’Afghanistan (22%) e lo Sri Lanka (9%) registrano i livelli più alti di povertà lavorativa rispetto alla soglia di 6,85 dollari al giorno (PPA).

In conclusione, la disparità tra i dividendi distribuiti agli azionisti e i salari dei lavoratori continua a crescere a livello globale, evidenziando una grave ingiustizia economica che mette in difficoltà milioni di persone in tutto il mondo. È necessario un cambiamento strutturale per garantire una distribuzione più equa della ricchezza e assicurare a tutti un livello di vita dignitoso.

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