Pediatri in allerta per l’aumento dei casi di virus respiratorio sinciziale nei bambini che può comportare accessi record in pronto soccorso anche nei bambini più piccoli.
IL VIRUS RESPIRATORIO SINCIzIALE
Il virus respiratorio sinciziale (Rsv) è il principale agente responsabile della bronchiolite acuta virale, la più frequente patologia infettiva che colpisce i bambini nel primo anno di vita (quest’anno anche i più grandicelli) ed è la prima causa di ospedalizzazione nel lattante. A differenza di altri agenti patogeni questa patologia non conferisce immunità duratura, dunque lo stesso soggetto può infettarsi più di una volta nel corso della vita. “Questo è il motivo per cui più frequentemente i bambini si infettano stando a contatto con adulti o fratellini che magari hanno un semplice raffreddore. A livello preventivo è fondamentale il monitoraggio in famiglia, che è il luogo dove più spesso girano i virus. Se c’è qualcuno di raffreddato in casa, la cosa importante è, evitare lo stretto contatto, soprattutto con i piccoli di casa, lavarsi bene le mani, adottare tutte quelle semplici regole di prevenzione che abbiamo imparato a conoscere durante la pandemia e che aiutano a ridurre la diffusione del virus, anche quello Sinciziale”, spiega Rino Agostiniani della Società italiana di pediatria. La cosa più importante è controllare se il piccolo comincia a non mangiare o appare diverso dal solito.
INFLUENZA E COVID
“In questo momento anche il Covid sta circolando ampiamente nei bambini. Al momento non si segnalano casi gravi. Occorre però ricordare che la situazione epidemiologica può cambiare rapidamente per cui ci vuole precauzione” continua Agostiniani.
I CONSIGLI DEI PEDIATRI
La Società italiana di pediatria offre alcuni consigli ai genitori per sapere come muoversi fra le insidie dei malanni invernali, e per la gestione di questi virus nei più piccoli “con l’obiettivo di tutelarli al meglio ed evitare accessi inutili al Pronto soccorso”. Il primo suggerimento “E’ quello di proteggere i più piccoli e i più fragili con le armi che abbiamo a disposizione, i vaccini laddove esistono e avendo sempre come riferimento il proprio pediatra”. Inoltre le raccomandazioni sono quelle che abbiamo imparato a conoscere con la pandemia: lavaggio delle mani, areazione degli ambienti, eventuale uso di dispositivi di protezione individuale in ambienti molto affollati” conclude l’esperto.