Attentato Mosca: Russia accusa l’Ucraina di finanziarlo con criptovalute

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Attentato Mosca: nuove accuse da parte della Russia

Un nuovo capitolo si apre nell’inchiesta sull’attentato terroristico al Crocus City Hall di Mosca, con la Russia che torna ad accusare apertamente l’Ucraina. Il Comitato investigativo russo ha reso noto che vi sarebbero prove dei collegamenti degli attentatori con i nazionalisti di Kiev, sostenendo che questi ultimi avrebbero finanziato il piano con criptovalute.

L’ATTACCO E LE ACCUSE

L’attacco alla sala concerti Crocus City Hall è avvenuto la sera del 22 marzo, quando diversi individui hanno fatto irruzione nell’edificio e hanno aperto il fuoco sui presenti prima di appiccare un incendio. Mercoledì le autorità russe hanno pubblicato un nuovo elenco delle vittime, che includeva 143 nomi. Gli autori dell’attacco, cittadini del Tagikistan, sono stati arrestati il giorno successivo mentre cercavano di fuggire in auto verso il confine. L’attentato è stato successivamente rivendicato dall’Isis-k.

Nonostante gli autori materiali siano stati identificati come estremisti islamici, Mosca ha mantenuto le proprie accuse verso l’Ucraina, sospettata di essere coinvolta come istigatrice e finanziatrice dell’attacco.

LE NUOVE REVELATIONI

Il Comitato investigativo russo ha reso noto che durante l’indagine sono emerse prove concrete del coinvolgimento dei nazionalisti ucraini nell’attentato. Secondo quanto dichiarato, i terroristi avrebbero ricevuto ingenti somme di denaro e criptovalute dall’Ucraina, che avrebbero poi utilizzato per l’organizzazione e l’esecuzione dell’attacco. Inoltre, è stato identificato e arrestato un altro sospettato coinvolto nel piano di finanziamento del terrorismo, con il Comitato che si appresta a chiedere al tribunale di arrestarlo.

ACCUSE PASSATE E RISPOSTE

Non è la prima volta che la Russia accusa l’Ucraina per l’attentato a Mosca. Anche il presidente Putin aveva espresso sospetti su Kiev come possibile mandante dell’attacco, sospetti confermati anche dall’FSB.

In risposta alle accuse, il direttore dell’FSB Alexander Bortnikov ha affermato che Kiev era direttamente collegata all’organizzazione dell’attacco terroristico da parte degli islamisti, sostenendo quindi le tesi del presidente Putin.

IL CAMMINO DELL’INDAGINE

In conclusione, l’inchiesta sull’attentato terroristico al Crocus City Hall di Mosca continua a portare alla luce nuove informazioni e prove che alimentano le tensioni tra Russia e Ucraina. Resta da vedere quali saranno gli sviluppi futuri e come verranno gestite le conseguenze di questo attacco, che ha scosso profondamente il paese.

Questo è un resoconto dei fatti finora emersi sull’attentato terroristico e sul dispiegarsi dell’inchiesta. La situazione resta ovviamente in evoluzione e seguiranno aggiornamenti su eventuali nuovi sviluppi.

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