La risoluzione di un cold case rimasto irrisolto per 44 anni negli Stati Uniti ha finalmente visto la luce grazie alla scoperta del DNA dell’assassino su un pezzo di chewing gum. Robert Plympton, 60enne residente a Portland, Oregon, è stato dichiarato colpevole per l’omicidio di primo grado della studentessa Barbara Tucker, avvenuto nel 1980 quando la vittima aveva solo 19 anni.
IL DELITTO:
Barbara Tucker, rapita, violentata e picchiata a morte il 15 gennaio 1980, era una studentessa del Mt. Hood Community College di Gresham. Sebbene Plympton sia stato accusato di omicidio di primo grado, le accuse di stupro e abuso sessuale sono state ritirate. L’arresto di Plympton è avvenuto il 15 gennaio 2022, dopo una lunga e complessa indagine che ha portato al recupero del DNA dell’assassino su un pezzo di gomma da masticare.
L’INDAGINE:
I tamponi prelevati durante l’autopsia di Tucker sono stati utilizzati per creare un profilo del DNA del sospettato. CeCe Moore, genealogista genetica della Parabon NanoLabs, ha ricostruito gli alberi genealogici delle persone condividendo il DNA con il campione della polizia. Scoprendo schede di reclutamento di uomini dai capelli rossi della Seconda Guerra Mondiale, Moore ha dedotto che l’assassino potesse avere i capelli rossi, ristretto così il cerchio dei sospettati.
LA CONDANNA:
Plympton si è dichiarato non colpevole e ha annunciato l’appello contro la sua condanna. Attualmente in custodia, Plympton aspetta la sentenza definitiva che sarà emessa a giugno. L’innovativa tecnologia del DNA ha permesso di risolvere un caso che ha afflitto la comunità per decenni.
La scoperta dell’assassino di Barbara Tucker dopo 44 anni è un trionfo per la giustizia e dimostra il potere della tecnologia nel risolvere crimini irrisolti. Il caso mette in evidenza l’importanza della ricerca scientifica e della collaborazione tra forze dell’ordine e esperti forensi nel risolvere crimini di lunga data.
Questo risultato rivela quanto sia importante continuare a investigare e non arrendersi mai di fronte alla giustizia. La risoluzione di questo cold case offre speranza alle vittime e alle loro famiglie, dimostrando che, anche dopo molti anni, la verità può emergere e i responsabili possono essere chiamati a rispondere delle proprie azioni.
