GIORNO DEL VERDETTO PER JULIAN ASSANGE
E’ il 21 febbraio 2024, la Corte Suprema di Londra deve esprimersi sul ricorso della difesa del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, accusato di spionaggio dalla giustizia americana. L’uomo rischia fino a 175 anni di carcere negli Stati Uniti, ma per ora è detenuto nel carcere di massima sicurezza londinese di Belmarsh.
NUOVO APPELLO DELLA DIFESA
I legali del whistleblower chiedono ai giudici di concedere una nuova udienza di appello. I magistrati Victoria Sharp e Jeremy Johnson potrebbero emettere un verdetto nella giornata di mercoledì, ma potrebbero anche impiegare diverse settimane per arrivare a una sentenza definitiva.
LE ACCUSE E IL RISCHIO DI CARCERE
Assange, cittadino australiano, è stato incriminato con 17 capi d’accusa per spionaggio e un’accusa di uso improprio del computer per la pubblicazione sul suo sito web di documenti statunitensi riservati. Come già detto, rischia fino a 175 anni di carcere, per violazione dell’Espionage Act, una vecchia legge del 1917, mai applicata per vicende analoghe. I supporter del fondatore di Wikileaks sostengono che l’accusa è motivata politicamente e che non avrà un processo equo negli Stati Uniti.
LA SALUTE DI ASSANGE
La moglie di Julian, Stella Assange, ha dichiarato che la salute di suo marito è peggiorata durante la custodia e teme che possa morire in prigione. Martedì infatti, Julian non è comparso in aula, né in collegamento, perché non stava bene, hanno fatto sapere i suoi legali.
CONCLUSIONE
La decisione della Corte Suprema di Londra è attesissima e potrebbe avere ripercussioni importanti sul futuro di Julian Assange. La sua estradizione negli Stati Uniti e il rischio di una condanna a lunga pena di carcere sono questioni di grande rilievo, soprattutto considerando le polemiche e la divisione di opinioni sul caso. Resta da attendere quindi il verdetto della Corte Suprema, che potrebbe stabilire il destino di Assange e avere un impatto significativo sul mondo della giustizia e della libertà di stampa.