Aspirante influencer maltratta animali su YouTube, arrestata 28enne: “Inquietante” – 28 gennaio 2024

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TORTURA E CRUDELTA’ SUGLI ANIMALI: L’ARRESTO DELL’ASPIRANTE INFLUENCER

Nel caso che ha scosso l’opinione pubblica negli ultimi giorni, Anigar Monsee, una giovane aspirante influencer americana di 26 anni, è stata arrestata per aver maltrattato e torturato animali vivi nei suoi video su YouTube con l’intento di ottenere più like e visibilità. La denuncia è giunta dopo l’intervento della PETA, l’organizzazione per i diritti degli animali, che ha segnalato il caso alle autorità competenti. L’accusa nei confronti della Monsee è di quattro reati di crudeltà aggravata verso gli animali.

I VIDEO SHOCK: TORTURE E ABUSI
La giovane è stata arrestata il 19 gennaio scorso, dopo che la polizia di Upper Darby è stata informata dal dipartimento della PETA riguardo ai suoi video shock pubblicati sul noto canale di condivisione video. Nei suoi video, Anigar Monsee ha mostrato immagini agghiaccianti di tortura e maltrattamenti verso animali quali conigli, polli, rane e piccioni. In particolare, la 26enne è stata accusata di aver torturato e ucciso animali vivi, compiendo gesti orribili come la decapitazione di un piccione e la tortura prolungata di un pollo per ben 10 minuti.

L’ARRESTO E LE AMMISSIONI DELL’ASPIRANTE INFLUENCER
La polizia ha agito prontamente dopo la segnalazione della PETA, procedendo con l’arresto della giovane influencer, la quale, una volta in custodia, avrebbe ammesso di aver maltrattato gli animali. Il capo della polizia, Tim Bernhardt, non ha esitato a definire la vicenda come “inquietante”, evidenziando la pericolosità di simili comportamenti e la responsabilità delle piattaforme che consentono la diffusione di tali contenuti.

LA RISPOSTA DI YOUTUBE E LA REAZIONE DELLA PETA
Secondo le linee guida della community di YouTube, i contenuti che riguardano abusi sugli animali non sono ammessi. Pertanto, il canale della Monsee è stato chiuso dalla piattaforma di condivisione video. Un portavoce di YouTube ha dichiarato che “i contenuti violenti o offensivi nei confronti degli animali non sono consentiti”. La PETA ha sottolineato l’importanza di fermare e condannare fermamente tali comportamenti, sottolineando il danno non solo agli animali, ma anche alle menti delle persone che guardano tali contenuti.

IL FUTURO DELL’ASPIRANTE INFLUENCER
La Monsee è attesa in tribunale per l’udienza preliminare il 5 febbraio, secondo quanto riportato da documenti giudiziari. La vicenda ha sollevato una serie di interrogativi su come le piattaforme di social media debbano gestire simili situazioni e sulla responsabilità individuale nell’utilizzo dei nuovi media.

CONCLUSIONE
L’arresto dell’aspirante influencer Anigar Monsee ha portato alla luce importanti questioni etiche e sociali riguardanti l’uso dei social media e la diffusione di contenuti violenti e offensivi. La vicenda ha evidenziato la necessità di regolamenti più severi e di una maggiore consapevolezza riguardo all’uso responsabile della tecnologia e dei media digitali. Infine, l’etica e il rispetto per gli animali devono essere al centro delle nostre azioni e delle nostre interazioni online.

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