non fa parte della mia idea iniziale. È una cosa che mi è venuta dopo e per la quale sono grato, però non è il mio scopo principale. Vorrei che le persone ascoltassero l’album interamente, che si mettessero comodi, si concedessero tempo e si lasciassero trasportare in queste storie che ho raccontato. Non mi pongo il problema di come venga ascoltato, se in vinile, in digitale, in streaming, l’importante è che venga ascoltato, anche mettendoci lì per ascoltarlo fino in fondo. Bisogna prendersi il tempo di ascoltare un disco intero, non possiamo limitarci ai singoli brani che ci propone Spotify, dobbiamo riscoprire la bellezza dell’album come opera completa. E spero che con Humanize le persone si lascino trasportare e si facciano un regalo, ascoltando la mia musica. Abbiamo parlato fino a questo momento di musica, ma tu sei anche un apprezzato scrittore. Sì, la scrittura è sempre stata importante per me, è un mezzo attraverso il quale esprimere le mie idee, le mie emozioni, le mie visioni del mondo. Ho scritto due libri “Era meglio morire da piccoli” e “I sogni. Come nascono e dove vanno a finire”, che sono stati ben accolti e apprezzati dalla critica e dal pubblico. Mi piace esplorare diverse forme artistiche e mi sento fortunato ad avere la possibilità di farlo. Vorrei continuare a scrivere libri, a fare musica, a esplorare nuovi territori artistici. Credo che l’arte debba essere libera, senza confini e senza limiti, e spero che la mia musica e le mie parole possano arrivare alle persone e farle riflettere, emozionare, farle sorridere. E’ stata un piacere parlare con te, grazie per il tempo che ci hai dedicato. Grazie a te, è stato un piacere. Spero di vedervi numerosi nei miei concerti, di farvi emozionare, ballare, cantare insieme a me. Vi aspetto, con tutta la mia umanità, sul palco. Grazie Appino, in bocca al lupo per il tuo tour e per i tuoi progetti futuri. Buona musica a tutti.
Appino: racconti di umanità e musica sperimentale in tour con “Humanize” per celebrare trent’anni di carriera
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