Anna Camposampiero bloccata in aeroporto di Istanbul.

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“L’ESPULSIONE DI ANNA CAMPOSAMPIERO: UN ATTO INACCETTABILE”

La dirigente del Partito della Rifondazione Comunista, Anna Camposampiero, ha fatto parlare di sé nelle ultime ore a causa di un episodio alquanto controverso. Bloccata dalle autorità turche in aeroporto a Istanbul, la situazione ha destato preoccupazione e indignazione nel suo partito e oltre. Il segretario nazionale del Prc, Maurizio Acerbo, ha commentato duramente l’accaduto definendolo un atto inaccettabile.

LA VICENDA DI ANNA CAMPOSAMPIERO

Anna Camposampiero, membro della segreteria nazionale di Rifondazione e dell’esecutivo della Sinistra Europea, si è vista impedire l’ingresso in Turchia mentre si apprestava a svolgere il ruolo di osservatrice alle elezioni, su invito del partito della Sinistra Verde. L’attivista milanese è nota per il suo impegno in ambito internazionale, in particolare per la solidarietà con il popolo curdo e i movimenti democratici e femministi in Turchia.

Il momento cruciale si è verificato all’aeroporto di Istanbul, dove Camposampiero è stata fermata, chiusa in una stanza e le sono stati sequestrati passaporto e smartphone. La situazione ha suscitato preoccupazione tra i colleghi dell’attivista, soprattutto considerando il clima di repressione politica che si vive in Turchia, in particolare nei confronti delle forze di opposizione e dei movimenti di sinistra e curdi.

LA REAZIONE DEL PARTITO

Il segretario del Prc, Maurizio Acerbo, ha manifestato la propria indignazione di fronte all’accaduto definendo l’espulsione di Anna Camposampiero come un atto inaccettabile. Acerbo ha sottolineato come la Turchia, in quanto membro della Nato e alleato ufficiale dell’Italia, debba rispettare i principi democratici e i diritti umani.

Il partito della Rifondazione Comunista ha sempre sostenuto la causa del popolo curdo e dei movimenti democratici in Turchia, e l’episodio che ha coinvolto Camposampiero non ha fatto che rafforzare la determinazione nel supportare le lotte per la libertà e la giustizia nel paese mediorientale.

CONCLUSIONE

Il caso dell’espulsione di Anna Camposampiero dall’aeroporto di Istanbul rappresenta un momento di tensione nel rapporto tra Italia e Turchia, e mette in luce ancora una volta la difficile situazione politica e sociale che si vive nel paese eurasiatico. La solidarietà e il sostegno nei confronti dell’attivista milanese sono già piovuti da varie organizzazioni e movimenti, dimostrando che la sua voce non resterà sola di fronte all’ingiustizia subita. Resta da sperare che episodi simili non si ripetano e che la lotta per la libertà e i diritti umani in Turchia possa continuare senza ostacoli indegni di una società democratica e rispettosa.

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