OMICIDIO PREMEDITATO DI AURIANE: UNA STORIA DI VIOLENZA RELAZIONALE
È stato fermato a Lione Teima Sohaib, il ragazzo italo-egiziano delle Marche di 21 anni gravemente indiziato del delitto di omicidio premeditato e aggravato di Auriane Nathalie Laisne, la ragazza francese con cui probabilmente aveva una relazione affettiva e che precedentemente lo aveva denunciato per violenza domestica e minacce. Minacce che lo stesso le avrebbe fatto per convincerla a ritrattare la denuncia.
DENUNCIA E MISURE CAUTELARI
A seguito di quella denuncia, che Auriane aveva presentato il 13 gennaio, l’uomo era stato posto sotto controllo giudiziario, una misura cautelare che prevedeva tra l’altro, il divieto di entrare in contatto con la vittima. Per quella denuncia era già prevista un’udienza per il 3 maggio.
PROFILO DI VIOLATORE
Già ricercato per la violazione di quel provvedimento e forse a suo carico altri precedenti aspecifici, Sohaib sembra essere quello che potremmo definire un uomo generalmente violento, un soggetto cioè che ha scelto di utilizzare la violenza come modalità di relazione personale e sociale.
RIFLESSIONI SULLA VIOLENZA RELAZIONALE
Gli individui di questo tipo, solitamente intraprendono violenze contro la partner più gravi e frequenti, rispetto ad altri maltrattanti, con un rischio di recidiva e di escalation delle condotte violente, quindi, elevatissimo. Ciononostante i due ragazzi erano ancora insieme, in giro per l’Europa, cercando vecchi edifici e strutture da esplorare.
ATTACCAMENTO ALL’AGGRESSORE
Ecco che la morte di Auriane ci impone di riflettere sulle difficoltà che le donne vittime di violenza relazionale incontrano nel loro percorso di emancipazione. Perché nonostante la denuncia e il divieto di incontrarsi i due erano ancora insieme? Perché i testimoni che li hanno visti i giorni precedenti al femminicidio li descrivono come tranquilli e non hanno dubitato del fatto che la ragazza potesse essere in qualche modo forzata a seguire l’uomo?
FENOMENO DELLE VIOLAZIONI RELAZIONALI
Se da un lato è possibile che Auriane fosse ancora vittima delle minacce che Sohaib le aveva già agito, nel tentativo di farle ritrattare il contenuto della denuncia e quindi potesse assecondarlo temendo ripercussioni più gravi, è anche verosimile che la stessa abbia scelto di reinvestire in quella relazione e quindi di proseguire quel viaggio in giro per l’Europa.
CICLO DELLA VIOLENZA
Questo tipo di atteggiamento fortemente ambivalente è un fattore di vulnerabilità (conseguenza della violenza subita) che si riscontra nella maggior parte delle vittime di violenza relazionale o di genere. La donna, nel tentativo di emanciparsi dalla violenza, compie quelli che vengono definiti “tentativi di separazione” (alla base di quali possono esserci motivazioni di tipo emotivo, cognitivo o pratico) decidendo cioè di interrompere la relazione a seguito di un’esplosione della violenza, quando quindi viene spinta anche da un bisogno di autoprotezione, per poi scegliere di tornare sui suoi passi.
EFFETTI PSICOLOGICI DELLA VIOLENZA
La violenza maschile contro le donne ha un andamento ciclico, costituito da tre fasi che si ripetono ciclicamente appunto, con intervalli di tempo sempre più ridotti. Alla fase acuta della violenza, in seguito alla quale Auriane potrebbe aver scelto di presentare la denuncia a gennaio, segue sempre una fase che viene definita di “luna di miele” nel corso della quale solitamente l’uomo chiede scusa per quello che ha fatto, si mostra pentito, c’è un ritorno all’affettività, torna ad essere la persona di cui la donna si era innamorata, promette un cambiamento.
IMPORTANZA DELLA CONSAPEVOLEZZA SOCIALE
Per tutte queste ragioni è fondamentale ricordare che se si è in una relazione maltrattante, o si ha il dubbio di esserlo, è importante parlarne e chiedere aiuto a persone qualificate, rivolgendosi ai Centri Antiviolenza. Come importante è il contributo di ognuno di noi che abbiamo il ruolo di sentinelle sociali.
CONCLUSIONE
Perché la violenza maschile contro le donne è un fenomeno che ci riguarda tutte e tutti ed ognuno di noi potrebbe dare un contributo per offrire ad una donna la possibilità di vedersi libera dalla violenza.
Il caso di Auriane Nathalie Laisne e Teima Sohaib ci spinge a riflettere sulle dinamiche della violenza relazionale e sull’importanza della prevenzione e dell’intervento nelle situazioni di pericolo.