Albania: Edi Rama critica Report per puntata sui centri migranti

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Il primo ministro albanese, Edi Rama, ha recentemente criticato duramente la trasmissione Report di Rai3 in seguito alla puntata del 21 aprile dedicata all’Albania e all’accordo con l’Italia in tema di centri per i migranti. Rama ha dichiarato: “Mia nonna che mi ha insegnato l’italiano mi diceva spesso che errare è umano ma perseverare è diabolico. A ricordarmelo adesso è questo ulteriore passo falso di ‘Report’, il cui conduttore clamorosamente persevera con le stesse falsità già contenute nella schifosa puntata sull’Albania”. Il premier albanese ha espresso il suo disappunto per il modo in cui il programma ha trattato la questione, definendo l’inchiesta “un episodio vergognoso di denigrazione dell’Albania”.

SMENTITA DELLA TELEFONATA FURIOSA
In risposta alle voci che circolavano nei media italiani riguardo a una presunta telefonata “furiosa” al dirigente Rai Paolo Corsini, Edi Rama ha prontamente smentito tale notizia. Secondo il primo ministro albanese, non c’è stata alcuna telefonata di tale natura e ha definito l’inchiesta di Report come un tentativo di denigrare il suo paese.

L’APPELLO A RANUCCI
Rama ha anche rivolto un appello al conduttore Sigfrido Ranucci, invitandolo a non perseverare negli errori della puntata di Report, ma piuttosto a chiudere quella pagina ingloriosa. Ha sottolineato l’importanza del rispetto nei confronti del Servizio Pubblico e ha auspicato che si eviti l’accanimento nei confronti dell’Albania a spese di altre questioni politiche interne all’Italia. Il premier albanese ha chiarito che non intende permettere che il suo paese venga coinvolto in calunnie e diffamazioni provenienti dall’estero, e che l’informazione debba mantenere la sua dignità e la sua libertà.

LA TRASPARENZA DEL SERVIZIO PUBBLICO
Rama ha evidenziato l’importanza della trasparenza nel Servizio Pubblico italiano e ha indicato la necessità di evitare che la libertà d’informazione si trasformi in un’oppressione dei diritti umani. Ha sottolineato che la libertà di stampa e di espressione deve essere preservata e rispettata, senza cadere nell’accanimento e nella falsità dell’informazione.

In conclusione, Edi Rama ha espresso la sua speranza che il caso venga risolto nel rispetto della verità e della dignità, invitando tutti i soggetti coinvolti a riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni e a operare nel rispetto delle regole e dell’etica giornalistica.

Si tratta di una situazione delicata che mette in luce l’importanza della correttezza e dell’onestà nell’informazione, soprattutto quando si tratta di questioni politiche internazionali che possono avere ripercussioni significative. La vicenda evidenzia la necessità di un giornalismo responsabile, rispettoso e accurato, al fine di preservare la libertà, la democrazia e il rispetto reciproco tra i paesi.

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