ACERBI ALLA PROVA DELLA PROCURA: NON HA RINNOVIATO GLI INSULTI A JUAN JESUS
Nella deposizione dinanzi alla procura federale, il difensore dell’Inter ha ribadito la propria innocenza e ha negato di aver mai pronunciato espressioni razziste contro il brasiliano del Napoli, Juan Jesus. La decisione sui provvedimenti disciplinari è attesa entro l’inizio della prossima settimana.
FRANCESCO ACERBI RIBADISCE LA SUA VERSIONE
La linea difensiva di Francesco Acerbi è chiara: nega categoricamente di aver rivolto insulti razzisti a Juan Jesus e ammette che il difensore napoletano ha interpretato male le sue parole. Questa posizione è stata confermata sia al rientro dal ritiro della Nazionale, sia nell’udienza davanti alla procura federale. Accanto a lui, durante il colloquio in video-conferenza, c’erano l’ad Marotta e l’avvocato del club Capellini.
LA POLEMICA SULLE PAROLE
Secondo quanto riportato da Acerbi, non avrebbe detto a Juan Jesus “vai via nero, sei solo un negro”, ma avrebbe usato l’espressione “ti faccio nero”. Una versione che ha suscitato perplessità e che ha portato alla reazione decisa del calciatore brasiliano. Juan Jesus ha reso la sua versione dei fatti agli uomini della Procura, chiedendo massimo riserbo sulla deposizione.
I TEMPI DELLA SENTENZA
Raccolte le testimonianze delle parti coinvolte e valutati gli eventuali riscontri probatori, la Procura deciderà sulle sanzioni da infliggere ad Acerbi. La sentenza è attesa entro l’inizio della prossima settimana e potrebbe prevedere una squalifica di due o tre giornate oppure una squalifica più pesante in caso di conferma dell’insulto razzista.
LE CONSEGUENZE PER ACERBI
Una decisione sfavorevole potrebbe compromettere la carriera e l’immagine di Acerbi. Oltre a un’eventuale squalifica, potrebbe vedersi escluso dalla Nazionale in vista degli Europei 2024 e potrebbe subire conseguenze anche sul fronte contrattuale con l’Inter. La società milanese non si è ancora espressa ufficialmente sulla vicenda, mantenendo un atteggiamento di riserbo.
In attesa della decisione della Procura, Acerbi resta fiducioso sulla propria innocenza e spera che la questione possa risolversi nel migliore dei modi per il suo futuro nel calcio italiano.
