La riforma del sistema di asilo europeo è finalmente una realtà. Dopo dieci anni di stallo e tentativi falliti, il Parlamento europeo ha dato il via libera al nuovo Patto migrazione e asilo, un pacchetto legislativo di 10 file presentato dalla Commissione europea nel settembre 2020. Questo successo è stato possibile grazie a quattro anni di lavoro tra i due colegislatori europei, l’Eurocamera e il Consiglio, con il supporto dell’Esecutivo Ue, che ha spinto per raggiungere un compromesso. Il voto sull’accordo finale non era scontato, ma alla fine le tre forze politiche della ‘maggioranza Ursula’ hanno dato il loro appoggio, sebbene con alcune defezioni. Al contrario, La Sinistra, i Verdi, la delegazione dei Cinque Stelle e il gruppo Identità e Democrazia si sono opposti al Patto, ognuno per motivi diversi.
DELUDE ANCHE LA DELEGAZIONE DEL PD: “NON SUPERA DUBLINO”
Un caso emblematico è emerso all’interno della delegazione del Partito Democratico, che ha votato in maniera diversa rispetto al resto del gruppo S&D. Secondo i democratici, il compromesso raggiunto presenta gravi manchevolezze sul versante dei diritti umani e non supera il vecchio sistema di Dublino, che avrebbe dovuto alleggerire la pressione sui Paesi di primo ingresso. Inoltre, il Patto non rafforza il sistema d’asilo europeo in modo soddisfacente ed è fortemente improntato a un approccio securitario. Anche se il voto all’interno delle varie forze politiche non è stato unanime e ha variato a seconda dei provvedimenti.
METOSLA: “ABBIAMO FATTO LA STORIA”
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha commentato il successo della riforma definendolo storico. Ha sottolineato che dopo più di dieci anni di lavoro, è stato raggiunto un equilibrio tra solidarietà e responsabilità, delineando così la via europea. Anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha elogiato l’accordo, sottolineando l’importanza della solidarietà tra gli Stati membri.
LE CRITICHE DELLE ONG
Nonostante i commenti positivi delle istituzioni europee, le ONG e le organizzazioni umanitarie hanno criticato aspramente la riforma, sostenendo che non protegge a sufficienza i diritti umani e rafforza procedure di screening e rimpatri verso paesi terzi considerati sicuri. Dopo il voto, alcuni attivisti hanno protestato lanciando gridi e aeroplanini dalle tribune dell’emiciclo di Bruxelles, ottenendo l’appoggio del gruppo The Left. Al contrario, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, ha definito il Patto un grande passo avanti verso un sistema di asilo più efficace e condiviso.
In conclusione, nonostante le critiche, l’Unione Europea si è dichiarata forte e soddisfatta di aver portato a casa una riforma così attesa. La riforma del sistema di asilo europeo rappresenta un passo importante verso una gestione più equa e solidale della migrazione nel continente.