GIORGIA MELONI REPLICA ALLA MINISTRA SPAGNOLA
La premier Giorgia Meloni ha replicato alle critiche della ministra spagnola Ana Redondo sulla presenza nei consultori italiani degli esponenti pro-vita. Meloni ha sottolineato che alcuni ministri stranieri parlano di questioni interne italiane senza conoscere i fatti e ha invitato alla buona creanza nel non dare lezioni quando si è ignoranti su un tema.
LA REAZIONE DELLA MINISTRA SPAGNOLA
La disposizione che ha scatenato la polemica è stata inserita con un emendamento al decreto Pnrr presentato da Lorenzo Malagola di Fdi. La notizia ha raggiunto Madrid e la ministra spagnola della Parità , Ana Redondo, ha espresso la sua contrarietà sull’argomento. Redondo ha dichiarato che consentire le molestie organizzate contro le donne che vogliono interrompere la loro gravidanza equivale a disconoscere un diritto riconosciuto dalla legge. Ha inoltre definito questa strategia come un tentativo dell’ultradestra di intimidire per impedire la parità tra uomini e donne.
LA RISPOSTA DELLA MINISTRA ROCCELLA
Anche la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità , Eugenia Roccella, ha preso posizione nella vicenda. Roccella ha suggerito ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra italiana. Ha sottolineato che l’emendamento criticato riproduce alla lettera un articolo della legge sull’aborto in vigore da quarantasei anni e che è importante consultare le fonti prima di esternare opinioni.
LA REAZIONE DI IRENE MONTERO
Da Madrid si è fatta sentire Irene Montero, ex ministra delle Pari opportunità in Spagna. Durante il suo mandato ha promosso la riforma dell’aborto che garantisce l’interruzione di gravidanza libera e sicura nelle strutture pubbliche. Montero ha dichiarato che l’aborto è un diritto fondamentale di tutte le donne, un diritto umano e fa parte del diritto alla salute. Ha criticato la decisione del governo italiano di mettere a rischio la vita e la sicurezza delle donne.
LE POLEMICHE IN ITALIA
In Italia, intanto, la polemica non accenna a placarsi. Il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia, ha definito l’emendamento un blitz che conferma la deriva orbaniana del governo italiano. Ha paragonato gli antiabortisti nei consultori a dare la direzione degli ospedali ai no vax. La presidente di Azione, Mara Carfagna, ha criticato l’inserimento dell’emendamento in silenzio dentro un provvedimento che ha altri fini.
LA REPLICA DI MANLIO MESSINA
Il vice capogruppo vicario di Fratelli d’Italia alla Camera, Manlio Messina, ha replicato alle critiche sostenendo che il governo Meloni sta semplicemente applicando la legge n. 194 che tutela la vita. Ha sottolineato che non si intende togliere alcun diritto e che la decisione di abortire o tenere un figlio spetta alle donne. Messina ha difeso il diritto acquisito delle donne sull’interruzione della gravidanza.
CONCLUSIONE
La vicenda ha suscitato un acceso dibattito tra esponenti politici italiani e spagnoli sulla questione dell’aborto e dei consultori pro-vita in Italia. Le divergenze di opinioni evidenziano una profonda frattura su un tema controverso e delicato come quello dell’interruzione volontaria della gravidanza. Resta da vedere come evolverà la situazione e se si troverà un punto di incontro tra le diverse posizioni.