INCATELANO E INIZIANO LO SCIOPERO DELLA FAME
Le ragazze e i ragazzi dei collettivi che da tre giorni sono in presidio con le tende all’interno dell’Università La Sapienza di Roma hanno deciso di incatenarsi e di intraprendere uno sciopero della fame a partire da oggi. Motivo di questa drastica protesta è la mancanza di azioni concrete da parte dell’amministrazione accademica per costruire le condizioni per la pace.
LA DENUNCIA DEGLI STUDENTI
In un appello scritto gli studenti dichiarano: “Il nostro Paese non è ancora disposto ad adoperarsi per costruire le condizioni per la pace, ma non c’è più tempo. Siamo incatenati e in sciopero della fame davanti al rettorato della Sapienza perché è dal cuore della più grande università d’Europa che ottenere un passo indietro da chi è complice di un genocidio, può produrre un importante cambiamento”.
LA MANCANZA DI SOSTEGNO DALL’AMMINISTRAZIONE
Nonostante le proteste degli studenti, l’amministrazione della Sapienza sembra non dare segnali positivi. La rettrice Antonella Polimeni viene criticata per il suo atteggiamento che squalifica le rivendicazioni del mondo accademico e per il suo silenzio sulla questione etica dell’utilizzo militare della ricerca scientifica. Secondo i manifestanti, la rettrice e la governance dell’ateneo hanno le mani sporche del sangue dei palestinesi e chiedono il suo immediato passo indietro.
SOLIDARIETA’ E NUOVE PROTESTE
Per esprimere solidarietà agli arrestati negli scontri di ieri e alla giornata di solidarietà internazionale con i prigionieri politici palestinesi, è previsto un presidio a Piazzale Clodio e un altro al carcere di Regina Coeli nel corso della giornata.
GLI SCONTRI DI IERI
Ieri davanti al rettorato si sono verificati scontri tra studenti e forze dell’ordine. Con un bilancio di 27 feriti, di cui due poliziotti con prognosi di 20 e 21 giorni, e due arresti. Uno dei due arrestati, una ragazza italiana di 27 anni, è stata rilasciata senza misure cautelari.
LA REAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE E DELLA POLITICA
La ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha commentato le proteste definendole vergognose e condannando la violenza. Anche la premier Giorgia Meloni ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine e ai docenti coinvolti negli scontri. Sono arrivate condanne anche da parte di associazioni di polizia.
Le proteste dei collettivi studenteschi alla Sapienza continuano, con nuove azioni di solidarietà e mobilitazioni in programma nei prossimi giorni. La situazione rimane tesa e l’amministrazione accademica è chiamata a rispondere alle istanze dei manifestanti per evitare ulteriori tensioni.