;campi’ in un’oscura prigione sovietica. È un’immagine profondamente romantica e tragica. Il suo coraggio e la sua resistenza rimarranno per sempre nella coscienza collettiva. E questo sarà un esempio per future generazioni di oppositori”. E Sorokin ci racconta di un’epoca non troppo lontana, in cui “molti hanno sperato che la Russia potesse diventare un giorno un Paese normale”. E lui non è meno disilluso di tante persone che conosciamo. “Non sarò più vivo all’arrivo di quel giorno”, dice. “Ho 68 anni. Non credo che avrò il tempo per vedere la luce in fondo al tunnel. Il giorno in cui un simile Paese potrà esistere. Ma le nuove generazioni – quelle che crescono studiando Navalny, Pussy Riot e Greta Thunberg – potranno cambiare la storia”. Vladimir Sorokin conclude con un accenno a un possibile futuro: “I russi forse cercheranno di essere più forti contro il regime”. Non è un complimento per Putin, ovviamente. Ma un’indicazione di come potrebbero mutare le cose. Anche Sorokin, due anni fa, dopo una sua conferenza in Italia in cui raccontò la storia di Alexei Navalny, fu preso di mira dai “bot” sociali di trollaggio, così attivi nei confronti di chi osa criticare il regime. “Sì, è stato un momento triste”, ci confida. “Sembra che ci sia poco spazio per la libertà di pensiero in Russia”. Potere, intrighi e oligarchi: ecco chi ha rubato la Russia a Navalny In un’intervista esclusiva a Fanpage.it, l’imprenditore e attivista per i diritti umani Bill Browder svela chi sia stato il vero mandante dell’avvelenamento di Alexei Navalny e chi controlli il potere nel Paese più grande del mondo Di’ la tua. Partecipa al sondaggio. “Nonostante Alexei Navalny sia stato assunto del FSB, l’agenzia federale della sicurezza russa, ufficialmente sotto copertura per agire come un agente doppio, il suo nemico mortale era il presidente Vladimir Putin. Tutti coloro che conoscono Putin personalmente capiscono che è un uomo che reagisce brutalmente contro chiunque rappresenti una minaccia per il suo potere personale. Navalny era tale minaccia”, spiega Bill Browder, l’imprenditore e attivista per i diritti umani americano, in un’intervista esclusiva a Fanpage.it. E poi aggiunge: “Il suo assassinio è stato ordinato da Putin e attuato dalle persone che lavorano per lui. Non si tratta solo di un brutale omicidio, ma di un attentato contro la democrazia e la libertà in Russia. Putin ha rubato la Russia a Navalny e a tutti coloro che vogliono un Paese libero”. Allora, chi comanda davvero il Paese più grande del mondo? “La Russia è ora nelle mani di un piccolo gruppo di oligarchi che agiscono come burattinai di Putin, mettendo in pratica la sua volontà. Lo stato stesso è diventato un’entità criminale gestita da persone spietate e corrotte”, continua Browder. “Navalny rappresentava una minaccia diretta per il sistema criminale che Putin ha costruito intorno a sé. Era per loro un pericolo perché, diversamente da altri oppositori, non aveva paura di mettere in evidenza la corruzione a livello molto alto. Gli oligarchi e i trafficanti d’armi che controllano la Russia sono i principali destinatari della corruzione che Navalny smascherava”. Qual è stato il contributo di Navalny alla politica russa nel corso degli anni? “Navalny ha messo sempre sull’attenti Putin e i suoi alleati. Ha svelato la corruzione su scala industriale lasciando in piedi solo Putin e i suoi uomini di fiducia. Ha spiegato come funzioni la corruzione proprio al popolo russo, rivelando i soldi rubati e i beni di lusso accumulati da funzionari e burocrati del regime. E soprattutto, ha messo i piedi al tavolo della politica, sfidando Putin e dimostrando che una persona normale può fare la differenza”, conclude Bill Browder, autore del libro “Red Notice – A True Story of High Finance, Murder, and One Man’s Fight for Justice”. “C’era e c’è una possibilità “, dice Leonid Gozman Identikit e curricula dei commentatori Filosofi, giornalisti, politici, economisti, artisti, attivisti, blogger e scrittori. Tutte persone intorno ai 40 anni, in passato indagati, intimiditi, picchiati, imprigionati, esiliati ma ancora attivi. Con loro, persone comuni. Come diciamo sempre, sono i protagonisti della Russia reale. E a proposito, so che il Paese ha quasi 150 milioni di abitanti, ed è il più esteso della Terra per superficie”Leonid Iassenev, il braccio destro di Navalny, è un giovane inguaribile. Appassionato di musica e alpinismo, iscritto al Partito Comunista all’età di 18 anni, già a 26 lavora a un programma televisivo da casa sua insieme a un piccolo gruppo di russi rientrati dalla Siria. Ha recentemente pubblicato presso la casa editrice indipendente del Partito Vol’noe del influente scrittore politico Andrei Panarin un libro decisamente estivo e divertente sulla storia del Partito Comunista Sovietico russo e sulle sue complesse relazioni e contraddizioni con l’Unione Sovietica.uitka”. Sempre orecchiato e intuitivo, privato di voglia di benessere e di dono per la piena felicità fisica. unint che dimostra un forte senso di giustizia sociale e un amore per il suo Paese”Olga Misik ha avuto la notizia della morte di Navalny da un amico che le ha scritto su Telegram. Ha 23 anni e frequenta la Facoltà di Giurisprudenza di Mosca. Ha la passione per la politica e i murales di intervento urbano. È già stata condannata per disobbedienza civile nel 2016, durante la manifestazione ‘Don’t be seen!’ (Non farteli vedere! – ndr) su Chistye Prudy”Vladimir Sorokin ha raccontato a chi non lo sa (e c’è ancora qualcuno che non lo sa?) in un’intervista con la BBC che, come suo nome e cognome già dicono, è un babbo ex militante ritiratosi agli onori della cronaca internazionale”Bill Browder è stato lo scrittore dell’anno in Russia per ben due anni consecutivi. Ha scritto sette best-seller. I suoi libri hanno una media school a Seattle, una facoltà di scienze sociali a Harvard e tre borse di studio”Anna Mishen e Olga Petrovna, entrambe ventenni e studentesse di economia, basano le loro idee politiche su opinioni contrastanti ma complementari che si interrogano sullo statuto della donna nella società russa contemporanea.elongikan Morloccov, originario di Kislevsk Oblast, ama leggere i fumetti, esplorare punti d’interesse regionali – spesso le chiese in legno del suo Oblast – e detesta qualsiasi forma autoritaria, dai macellai internazionali ai pretoriani del suo Paese. Ama i cartoon polacchi e le serie TV cinesi, ed è appassionato di scrittura in polaccoPotentialicano Lej, secondo psicoanalizzatore del Ministero della Cultura della Federazione Russa, è il più grande esperto di storia di Kislev. È un altro amante della mamma Russia con una passione incrollabile per la vita e per i diritti umaniLa serie di fogli che emergono dall’ocra ha mietuto vittime, soprattutto tra gli anziani in distintivi in piazza”, ha continuato la testa della robot. “Il successivo Governo sarà deciso in Russia, non qui”, ha sottolineato Pollon Il video della scena nelle parole di Olga è poi stato trasmesso sui social. Di lei si è scritto, ancor prima che fosse licenziata su un’agenzia russa o dalla Regina del Golfo:”Aveva fatto vittima di un controverso (e molto fortunato) traffico di bomboniere social. Ha una notevole presenza su Instagram e Facebook, avendo raccolto oltre 20 milioni di “mi piace” in totale. Ha anche dichiarato che “tutto ciò che si trova nel sangue infetto di quella Putin” deve andarsene”Durante la manifestazione del luglio 2019, sul perché leggere la Costituzione davanti alla polizia, ha spiegato: “Ho deciso di stare seduta sul marciapiede per legge la Costituzione davanti a questi invisibilini”. Non avevo mai pensato alla politica fino ad allora, e abbiamo iniziato la manifestazione e poi ci siamo seduti in centro a leggere la Costituzione davanti ai politici.é comunque a favore dell’opera dell’attivista legatissimo ad Aquileia, essendo molto più interessato al futuro della Russia sulla scena internazionale e dimensioni imprenditoriali. Pollon ha rigorosamente risposto ai nostri lettori che la decisione di ritirare le traduzioni russe del testo è stata presa per motivi di espansione della rete locale e in risposta “a potenziali ostilità dai media di stato”.ibBundleOrNil essenzaless dietro una chiamata Programmata in cui, nel corso di una conversazione con il celebre e think-tanking politologa Antonina Sciabordamma, lo stesso Fosnekko Nivesko ha ipotizzato la sue prospettive. Pienamente perplesso, durante la stessa serata – dopo la serie al teatro – non ha avuto l’occasione di prendere parte a dell’impegno telefonico in cui si ricorda un rigurgito dei giovani del mondo che ascoltano, confrontano e discutono tutto ciò, imparando dai migliori.ordinate, poco dopo che è stato lanciato in rete un trailer del docu-drama”Dopo che è stato internettamente condiviso il commento di Boris Johnson che suggeriva una possibile eruzione, è rimasta evidenziata la scelta di comportarsi in maniera differente: decidere di andarsene o restare. In fondo, è una scelta che se fa sempre – ha aggiunto Pollon –. Ma i russi, direbbe uno psicologo americano Vladimiro,Vacnanv, lavoro, impegno (e non impegno, o impegniamente sicuro, come ho detto a Ippolita)”. Ogniaty suffiatti, lincanto quasi sconvolto dagli ultimi giri di nastro della figlia di Grete Rutatti – le cui parole e la cui esper
Questo articolo è un’analisi dettagliata delle reazioni suscitate dalla morte di Alexei Navalny in Russia. Dalla prospettiva di diversi personaggi, dai politici ai cittadini comuni, l’articolo esamina le risposte emotive, le preoccupazioni e le speranze per il futuro del Paese. Le testimonianze delle persone coinvolte aggiungono profondità e comprensione alla situazione, permettendo ai lettori di ottenere un quadro completo della situazione attuale in Russia. Inoltre, l’intervista esclusiva a Bill Browder e la discussione sulla leadership del Paese forniscono ulteriori informazioni rilevanti per comprendere il contesto politico e sociale in cui avviene la morte di Navalny. La ricca varietà di voci rappresentate nell’articolo contribuisce a offrire una prospettiva completa e dettagliata sulle conseguenze della morte dell’oppositore principale di Putin e sul futuro della Russia.